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Il Messaggero

La Bonino: “Portiamo subito all’estero la vera immagine del nostro prodotto” ... “Non viviamo in un mondo di santi, quindi è chiaro che esistono anche i malfattori. Ma una cosa è la questione dei disciplinari, e un’altra quella della frode alimentare, tra l’altro con complessi legami, tutti da sondare. Poi succede che si fa l’amalgama tra le due cose, ed è una generalizzazione indebita che danneggia l’intero reparto alimentare nazionale”.

Al Vinitaly per presiedere al convegno dell’Associazione Donne del Vino, che festeggia il suo ventennale, Emma Bonino, ministra per il Commercio con l’estero, si trova a fronteggiare la bufera che ha investito uno dei comparti che le hanno dato, lo scorso anno, più soddisfazione.

Peserà quanto sta accadendo su un comparto e un export assai brillante nel 2007, ma che a inizio 2008 era già in lieve frenata per lo stallo economico in Usa?
“Le generalizzazioni sono un problema. La maggior parte delle persone e dei produttori perbene è punita dalle generalizzazioni”.

Cosa si può, e si deve, fare per
limitare i danni?

“Reagire.. Subito. Al nuovo ministro del Commercio con l’estero, al governo che uscirà dalle elezioni, propongo che organizzi un giro delle capitali del mondo dei produttori italiani, perché questa notizia farà,si voglia o no, il giro del mondo, quel mondo dove loro esportano. E allora, bisogna reagire in sede penale, agiscano i magistrati insomma. Ma c’è anche un danno d’immagine da sanare. E bisogna fare il giro del mondo per far capire, provare, dimostrare quello che è davvero il settore, arrivare fisicamente in loco per reagire a un tipo d’intossicazione mediatica che può pure lei avvelenare”.

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