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Il Messaggero

Vendemmia, crollano i prezzi delle uve ... Ribassi fino al 50%. Gli enologi: “La qualità del vino sarà buona”... Un’Italia divisa in due, questa volta in senso longitudinale, per quantità, ma omogenea nella qualità “buona con punte di ottimo” e nel generalizzato calo dei prezzi delle uve (15-20% con punte fino al 50). Questa l’Italia del vino descritta dalle prime analisi di Assoenologi sulla vendemmia. Regioni occidentali più produttive (con incrementi del 5-10%) a fronte di regioni orientali più avare (cali fra il 5-10%). Preoccupati i vinicoltori per la picchiata dei prezzi delle uve: “Di solito - spiega Emilio Pedron, amministratore delegato del Gruppo Italiano Vini, la prima azienda vinicola italiana per dimensioni - si è pagato di più le uve che non il vino finito. Quest’anno sta accadendo l’opposto e questo denota la difficoltà e il pessimismo con cui gli operatori stanno affrontando il difficile momento”. Secondo Pedron, “il sacrificio più grosso sarà a carico dei produttori di uva”, molti dei quali potrebbero essere costretti a cessare la loro attività il prossimo anno. Questa corsa al ribasso, inoltre, aggiunge l’Ad del Gruppo Italiano Vini, “non favorirà margini di investimento per il mercato, ma soltanto un ulteriore abbassamento del prezzo della bottiglia, che farà diminuire il prestigio di molte tipologie”. Quanto alla qualità Assoenologi sottolinea “l’ottimo livello” della produzione Piemontese. Per le Docg Barolo, Barbaresco, Ghemme e Gattinara, le cui uve saranno vendemmiate tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre, “i riscontri analitici danno potenzialità assai interessanti”. In Trentino Alto Adige le previsioni sono orientate verso “l’ottimo” con “uve sane con un interessante rapporto zuccheri/acidi”. In Sicilia le previsioni per le varietà più precoci (Pinot grigio Sauvignon, Chardonnay, Moscato bianco, Viognier e Muller Thurgau) ma anche per le uve nere Merlot, Sirah, Nero d’Avola sono di “prodotti molto caratteristici, equilibrati e ricchi di profumi”.

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