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Il Messaggero

Vendemmia al via: il vino 2009? Annata tutta da gustare, qualità alta ... Estate torrida e subito parte la vendemmia e, con la vendemmia, le prime valutazioni sul vino che verrà. Un’annata buona, con numeri incoraggianti, con numeri positivi, è il giudizio di Arturo Semerari e di Andrea Sartori, rispettivamente presidenti dell’Ismea (l’Istituto per il Mercato Agricolo Alimentare) e dell’Uiv (Unione Italiana Vini). Per provare a dare qualche numero il “vigneto Italia” dovrebbe regalare una produzione complessiva non inferiore ai 46 milioni di ettolitri, di poco superiore a quella del 2008.

Stesso cauto ottimismo trapela anche dalla radiografia del paese vinicolo che proviene da Wine News, l’autorevole agenzia quotidiana di comunicazione sul mondo del vino on line, con i dovuti distinguo che riguardano le singole regioni. A guardare i numeri, ad esempio, se il Piemonte con un inverno rigido e nevoso come non se ne vedevano da anni sembra destinato ad aumentare quantitativamente, così come in generale il Sud, prima fra tutti la Campania, qualche flessione è probabile in Veneto nelle aree del Soave e della Valpolicella, così come in Friuli. Lo start della vendemmia, come sempre, è nella Franciacorta, una delle grandi capitali delle bollicine italiane. Ottimismo, per il comparto, viene da Mattia Vezzola, enologo di Bellavista, sofisticata griffe del meglio dello spumante: “Abbiamo cominciato un poco in anticipo, intorno a Ferragosto, ma avremo ottima qualità, con una riduzione, in termini numerici, non superiore al cinque per cento”.

“La vendemmia 2009? Molto positiva, anche se appena anticipata”, sorride Giulio Santarelli, patron della Castel De Paolis, una delle aziende che più hanno contribuito al rinnovo della qualità e dell’immagine dei vini dei Castelli. Del tutto opposta invece la situazione in Calabria dove non si è ancora in gran parte vendemmiato. Spiega Francesco Siciliani della Fattoria San Francesco, azienda leader nel territorio di Cirò: “quest’anno l’annata è stata piovosa da noi: per il greco e per il gaglioppo (uva a bacca nera) c’è ancora tempo, anche se – dovendo azzardare una previsione – credo che il Cirò rosso 2009 sarà un vino di grande livello”. Stesso ottimismo anche per Fausto Corini, azienda emergente nel panorama umbro, con etichette tutte targate Cotarella, uno dei grandi wine maker italiani: “Inverno gelido ed estate torrida, con queste premesse, se non grandina, il Frabusco, un uvaggio di Sangiovese, Montepulciano e Merlot, dovrebbe dare grandi soddisfazioni”.

Cauto ottimismo generale, insomma, anche se la Confederazione Italiana Agricoltori sottolinea che l’annata sarà comunque difficile a causa della caduta dei prezzi delle uve ai produttori: costi produttivi e contributivi in sensibile crescita, con riflessi negativi anche sui redditi.

Resta il quesito di fondo, quantità a parte, sulla qualità. In altre parole sui vini 2009 vale la pena di scommettere. Non ha dubbi, al riguardo, Enzo Vizzari direttore delle Guide dei Ristoranti e dei Vini d’Italia dell’Espresso: “L’annata sarà sicuramente valida: dovendo puntare io vedo molto bene il Piemonte. Dove invece potrebbe esserci una qualità alta, ma non pari al 2008, è in generale al Sud. Penso ad esempio alla vendemmia 2003. Vini importanti, senza dubbio, ma in alcuni casi anche vini monolitici, massicci. Poderosi, senza dubbio, ma con un poco di finezza in meno, specie in termini di profumi”. Nel frattempo tutti a seguire le meteo e ad incrociare le dita: per la vendemmia dei rossi bisogna infatti aspettare a fine mese.

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