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IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ANNUNCIA L’ANTICIPO DELL’ENTRATA IN VIGORE DEL DISACCOPPIAMENTO PER L’ORTOFRUTTA DA INDUSTRIA. PRODUTTORI E SINDACATI MINACCIANO “GUERRA DEL POMODORO”: “SARÀ UN’ESTATE CALDA!”

La guerra del pomodoro che potrebbe scatenarsi tra Governo da un lato, e produttori e sindacati di categoria, eccezionalmente uniti, dall’altro, potrebbe mettere a rischio l’italianità di piatti di spaghetti, pizze e insalate del Belpaese: la notizia dell’ormai prossima entrata in vigore del provvedimento che anticiperebbe di un anno, e cioè a partire dalla prossima campagna di raccolta, il disaccoppiamento totale per i prodotti ortofrutticoli da industria, tre cui ovviamente il pomodoro, non va proprio giù agli operatori di settore. Oggetto delle reazioni è il Ministro delle Politiche Luca Zaia: “se il Ministro dovesse mantenere i suoi propositi sarà un’estate calda” ha annunciato il segretario nazionale della Uila-Uil Piero Pellegrini, in risposta all’annuncio dell’imminente provvedimento da parte del capo dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Nezzo.

“Vorremmo sapere con chi si è concertato il Governo - ha detto Pellegrini - nel decidere l’anticipo di un anno dell’entrata in vigore del disaccoppiamento totale per i prodotti ortofrutticoli da industria, dal momento che 11 associazioni di categoria hanno sottoscritto il 4 luglio 2007 un accordo che prevedeva l’esatto contrario. La situazione è veramente preoccupante perché il disaccoppiamento totale mette a rischio, solo nel settore del pomodoro da industria, l’attività produttiva del 50% delle aziende di trasformazione e di oltre 10.000 lavoratori in Italia, impiegati sia nella raccolta che nella trasformazione, mentre gli altri Paesi europei continueranno a sostenere il settore. E di fronte a questa situazione, il Governo non solo considera carta straccia gli accordi fatti, ma dimostra l’assoluta sottovalutazione degli effetti reali delle sue decisioni”.

Sulla stessa linea dei sindacati, caso più unico che raro, anche le associazioni degli industriali del pomodoro, l’Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari) e l’Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari e vegetali), che sul tema hanno più volte cercato di contattare il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, “senza ricevere nessuna risposta, un fatto senza precedenti”, ha detto il presidente Anicav Nicola Calzolaro. “La rinuncia al disaccoppiamento parziale da parte dell’Italia, prima che lo facciano altri Stati membri concorrenti ha aggiunto - come la Spagna o il Portogallo avrebbe conseguenze gravissime”.

“C’è il grosso rischio di far scomparire dai campi, dopo la barbabietola, anche il pomodoro - si legge in una lettera delle organizzazioni - l’ultima coltivazione importante rimasta all’agricoltura italiana, terzo produttore mondiale dopo Usa e Cina ... L’industria di trasformazione non ha una posizione ideologica contro il disaccoppiamento ma, come si sottolinea nella lettera “chiede solo di concordare preventivamente con gli altri Stati membri il passaggio per il 2010 al regime di aiuti disaccoppiato. Una volta che tutti abbiano aderito alla proposta, l’industria italiana potrà accettare il cambiamento”.

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