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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE LUCA ZAIA SU SEQUESTRO CARNE: “DEPLOREVOLE CASO DI SPECULAZIONE AI DANNI DEI NOSTRI PRODUTTORI E CONSUMATORI” … COLDIRETTI: “UN GRAVE ATTENTATO AI VERI INTERESSI DELL’AGRICOLTURA ITALIANA”

“In questo periodo è sulla bocca di tutti l’influenza che nel nostro Paese è perlopiù mediatica e non ha nessun rapporto con l’alimentazione. altri invece sono gli attentati che vengono indirizzati alla salute del consumatore: sono costretto a elencare l’ennesimo, deplorevole caso di vergognosa speculazione ai danni della salute dei consumatori”: il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia commenta il sequestro effettuato dall’Ispettorato Controllo di Qualità di 2,5 tonnellate di carne bovina decongelata e destinata a produrre bresaola della Valtellina Igp.
“Questa operazione è un’ulteriore sconfitta subita da chi attenta alla salute a cui noi opponiamo controlli minuziosi che riportiamo alle autorità competenti. Ogni sequestro di cibo avariato, oltre al valore specifico - aggiunge il Ministro - serve da deterrente a vasto raggio e fa comprendere che nessuna tolleranza verrà mai adottata nei confronti di chi attenta alla salute dei cittadini”.
Il sequestro è avvenuto in due stabilimenti in provincia di Milano e di Sondrio il 18 maggio scorso. La carne bovina, proveniente dall’Uruguay, “in evidente stato di alterazione” e con “colore e odore anomali”, era destinata ad uno stabilimento valtellinese per produrre bresaola: la ditta in provincia di Sondrio aveva ricevuto la carne e il 1 maggio l’aveva scongelata, ma dopo essersi resa conto che qualcosa non andava la ha riconfezionata ed etichettata, con data di scadenza 8 maggio e rinviata allo stabilimento alle porte di Milano. Neltri approfondimenti, gli ispettori del Ministero hanno constatato che un’altra partita della stessa carne, più o meno 2,1 tonnellate, era stata inviata ad un altro stabilimento valtellinese, che l’aveva messa in lavorazione maggio per la produzione di bresaola Igp. L’intera partita ha un valore che si aggira intorno ai 34.000 euro.
“A dimostrazione della quantità e della pessima qualità di questi prodotti - aggiunge il Ministro Zaia - sto continuando a riempire il ‘frigo degli orrori’ che ha dentro tutte quelle porcherie che abbiamo sequestrato in questi mesi”.

La reazione - Coldiretti: “un grave attentato ai veri interessi dell’agricoltura italiana”

Nel 2009 sono più che triplicate (+355 %) le importazioni in Italia di carne bovina dall’Uruguay che sono in gran parte destinate alla produzione di bresaola della Valtellina. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base di una analisi dei dati Istat relativi al primo bimestre dell’anno, nel chiedere l’immediato avvio di controlli sanitari dopo il sequestro di 4.588 chili di carne avariata di provenienza uruguaiana destinata alla produzione di bresaola in uno stabilimento della Valtellina.
La stessa Unione Europea ha avanzato seri dubbi sulla qualità della carne importata dai paesi del Sudamerica tanto che a partire dal 31 gennaio 2008 le importazioni di carne bovina dal Brasile sono autorizzate solo se provenienti da un elenco di allevamenti selezionati “che rispettano interamente gli obblighi comunitari in materia di importazione”. Anche per questo - precisa la Coldiretti - le importazioni dal Brasile sono crollate e si sono impennate quelle dall’Uruguay, che hanno raggiunto ben 1,6 milioni di chili nel primo bimestre 2009 (+355%).
“Resta il fatto che l’uso strumentale di una denominazione di grande eco come la bresaola per giustificare importazioni a basso costo ed elevato rischio sanitario è - continua la Coldiretti - un grave attentato ai veri interessi dell’agricoltura italiana e dei suoi imprenditori a vantaggio del falso made in Italy che nulla ha a che fare con la materia prima nazionale. Per questo - conclude la Coldiretti - è necessario estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima impiegata per consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori”.

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