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Il Ministro delle Politiche Agricole Martina e la “politica” del vino, di oggi e di domani, a Vinitaly: dal “Testo Unico” ad “Agricoltura 2.0” e non solo. E ai produttori: “nei vostri occhi passione di chi ha fatto tanto, e può fare ancora di più”

Italia
Il Ministro Martina a Vinitaly

Registro unico dei controlli, semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, mondo del vino e dell’agricoltura, digitalizzazione degli adempimenti, regole più semplici e minori adempimenti: in altre parole sburocratizzazione del settore vitivinicolo per dare ancora più slancio “alla punta di diamante del made in Italy”.

Ecco il messaggio lanciato oggi a Verona dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, nell’inaugurazione di Vinitaly (22-25 marzo, Verona, www.vinitaly.com), in cui il sindaco di Verona Flavio Tosi e il presidente della Regione Veneto, avversari politici, si sono riuniti intorno al vino sottolineando come la città, nei giorni del più importante evento del vino Italiano, è la casa di tutti i territori d’Italia e capitale internazionale del vino stesso.
“Un anno fa, proprio da qui - ha ricordato il Ministro - lanciammo #Campolibero, per praticare la semplificazione tra pubblica amministrazione e agricoltura, e non solo predicarla. Ora dobbiamo attuare il secondo tempo di questo progetto. Il settore vitivinicolo è un patrimonio fondamentale per l’Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato e migliaia di aziende che rappresentano con passione, innovazione e professionalità la ricchezza dei nostri territori. Vogliamo aiutare queste esperienze a crescere, liberandole da lacci burocratici che le hanno appesantite in questi anni”.
Il vino “è un settore straordinario che ha fatto dei balzi avanti clamorosi in questi anni: dal 2000 a oggi, abbiamo fatto +106% a livello di export. Credo che ci siano davvero tutte le condizioni per fare ancora meglio. Se lo scorso anno abbiamo toccato i 5,1 miliardi di export, in questo 2015 è possibile toccare quota 5,5 miliardi”.

Sempre sul fronte della sburocratizzazione Martina ha spiegato che in questi dodici mesi, “abbiamo messo in campo un’operazione di semplificazione che ha portato alla dematerializzazione di 64.000 registri, al taglio di burocrazia inutile e che ha iniziato davvero a mettere la pubblica amministrazione al servizio delle aziende. Abbiamo fatto passi importanti, e alcuni concetti che abbiamo concretizzato stanno diventando prassi, come il modo di concepire i provvedimenti, dove stiamo passando dal concetto del tu mi chiedi e io ti autorizzo a quello del tu fai e poi me lo comunichi”. Il ministro Martina ha anche ricordato che “abbiamo poi approvato il tanto atteso decreto per i diritti d’impianto e siamo stati protagonisti del piano straordinario per l’internazionalizzazione che vedrà proprio l’agroalimentare al centro delle azioni”.
Il prossimo passo, ha spiegato ancora, è “il Registro unico dei controlli che è già decreto e nel giro di poche settimane potremo effettivamente renderlo praticabile per le imprese agricole. Non è stato semplice perché costruire un punto di incontro tra il controllo, che è elemento di garanzia per il vino, e la burocrazia è stato una sfida. Anche in questo caso metteremo in atto una delle tante svolte annunciate per anni e anni e mai realizzate fino a oggi”.

“Semplificare non vuol dire abbassare il livello - ha detto ancora Martina - ma far diventare i controlli più efficaci e qualificati, perché passa anche da li il presidio del primato della qualità e del mercato dei vini italiani, controlli che prima di tutto devono garantire le imprese agricole. Siamo stati riconosciuti come leader nei controlli, siamo un modello, e stiamo guardando oltre. Pensiamo ad esempio alla agropirateria che è destinata ad aumentare soprattutto grazie al web. Per questo siamo stati i primi a fare accordi con i big dell’e-commerce per contrastare questi fenomeni”.
Un altro passo avanti arriverà domani, ha annunciato il ministro, perché “lanceremo il grande progetto di digitalizzazione dell’agricoltura 2.0. Abbiamo lavorato 4 mesi per trasferire tutto quello che è possibile in via informatica e on line, senza dover girare in mille uffici. Ci siamo riusciti, domani iniziamo il programma, ed è l’altro percorso vero di svolta”.

Il 2015 sarà poi l’anno in cui dovrebbe concludersi la partita del Testo unico del vino italiano. “Domani avremo la prima presentazione della bozza di lavoro sul Testo unico sul vino e devo essere franco: considero questo testo una grandissima opportunità”.
Infine l’Expo, in vista del quale “il Vinitaly, che qui oggi vede l’Italia del vino, rappresenta un passaggio fondamentale di avvicinamento all’evento di Milano, dove con il Padiglione del Vino potremo esaltare per 6 mesi l’esperienza vitivinicola italiana. Un momento fondamentale anche in chiave export per far conoscere ancora meglio al mondo la ricchezza e la varietà del nostro patrimonio di vitigni e vini”.
“Nei vostri occhi - ha concluso Martina rivolto ai produttori - vedo la passione, il fuoco di chi sa di aver fatto un lavoro straordinario, ma che sa di aver davanti ancora opportunità formidabile. La vostra vera potenza è guardare sempre avanti”.

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