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Il Mondo / Corriere Della Sera

Quel nettare dei Santarelli che matura nell’Agro Pontino ... L’Agro Pontino come la Napa Valley in California o l’area francese di Bordeaux? Quando ha lanciato il suo progetto, 22 anni fa, l’unico a credere che la zona in cui sorgeva la sua azienda, esposta all’influenza del mare, presentasse delle affinità con quelle terre celebri per la coltivazione delle viti, era Antonio Santarelli, imprenditore vignaiolo laziale, proprietario di Casale del Giglio, allora sconosciuta azienda in località Le Ferriere, nel comune di Aprilia (Latina).
Lo studio dell’ecosistema dell’Agro Pontino (bonificato negli anni Trenta), la collaborazione di esperti del ramo e l’introduzione in quel territorio, ritenuto all’epoca poco interessante dal punto di vista enologico, di vitigni internazionali accanto agli autoctoni, hanno smentito gli scettici e fatto della Casale del Giglio un’azienda modello della regione. Santarelli, affiancato dall’enologo Paolo Tiefenthaler, è il papà di una batteria di 12 vini che si bevono con piacere e hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo, come dimostrano i tre rossi Shiraz, Petit Verdot e Merlot, o il bianco Satrico, blend di Chardonnay, Sauvignon blanc e Trebbiano giallo. L’ammiraglia della casa è il rosso Mater Matuta da uve Syrah e Petit Verdot che matura per quasi due anni in barrique e affina alcuni mesi in bottiglia, prima di arrivare a tavola, felice sposo di piatti importanti. Il campione tra i bianchi? L’Antinoo (Chardonnay e Viognier) fresco, equilibrato ed elegante (www.casaledelgiglio.it).

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