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Il Mondo

Antinori, Frescobaldi, Tasca d’Almerita: il gran ritorno dei nobili (che hanno scoperto la vera vigna) ... Il ritorno dei Savoia ha riaperto le discussioni sul patrimonio dell’ex famiglia reale italiana e sul contenzioso con l’Italia per alcuni beni. Ma è convinzione comune che non si tratti di un grande valore assoluto. Certo la fine dell’esilio e il prossimo viaggio italiano di Vittorio Emanuele con la fissazione di tre residenze per la famiglia, probabilmente a Milano, Roma e Napoli, riporta di attualità il mondo della nobiltà italiana. Mondo rivitalizzato negli ultimi anni sotto il profilo economico e patrimoniale dalla grande rivalutazione delle tenute agricole, in particolare quelle votate alla produzione di vino di qualità. E se si scorre la lista delle più qualificate aziende vitivinicole italiante si trovano i nomi di molte famiglie nobili. A cominciare dai marchesi Antinori, 110 milioni di euro di vendite di vino l’anno scorso, per il 53% all’estero. Presieduta da Piero Antinori, l’azienda ha vissuto un anno d’oro, con un incremento del fatturato del 20% e il primo posto nazionale del settore se si escludono i consorzi. Di origini nobili sono anche i Marzotto, che controllano il gruppo Santa Margherita (58,5 milioni di euro di giro di affari), davanti ai Marchesi de’ Frescobaldi, Vittorio Frescobaldi ora guida l’azienda vinicola che ha 700 anni di storia e che si sta muovendo con nuove acquisizioni, come la tenuta Attems o l’Ornellaia in Toscana, ceduta da Lodovico Antinori e gestita con il gruppo californiano Mondavi. Anche il Barone Francesco Ricasoli ha rilanciato l’azienda di famiglia a Brolio, nel Chianti, 14,5 milioni di ricavi, un po’ di più degli 11,8 dei Tasca d’Almerita in Sicilia. Produzioni più concentrate per Nicolò Incisa della Rocchetta, con le Tenute San Guido famosa per il Sassicaia, e Filippo e Francesco Mazzei da Fonterutoli, figli di Lapo, ex presidente della Cassa di Firenze. Se non si occupano di vino le grandi famiglie nobiliari italiane gestiscono i loro patrimoni, in gran parte fondiari e immobiliari, come i conti Radice Fossati a Milano, attività finanziarie ( i Tortonia, a Roma, hanno la Banca del Fucino) e si dedicano all cultura, tramandandosi opere d’arte e palazzi. Queste famiglie sono concentrate soprattutto a Roma e a Firenze, con qualche testimonianza a Napoli e in Piemonte: dai Doria Pamphili ai Prospero Colonna, dai Colonna agli Sforza Cesarini, dai Borghesi ai Barberini, ai Gaetani Lovatelli, Ruspoli, Vaselli e Aluffi Pentini. (arretrato de "Il Mondo" del 23 agosto 2002)

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