02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Mondo

C’è Mozart nel bicchiere: Al Paradiso di Frassina si coltiva a suon di musica ... “Il mio obiettivo? Un vino che sia 60% Mozart, 20% Vivaldi, 10% Boccherini e 10% musica sacra”: Carlo Cignozzi scherza (ma non troppo), mentre passeggia tra i quattro ettari di vigneti del suo Paradiso di Frassina, una bella tenuta, a un passo da Montalcino, inondata di musica. E già. Perché quando un anno fa Cignozzi ha lasciato la toga e il tribunale di Milano per fare il contadino a tempo pieno, ha pensato bene di coniugare le sue grandi passioni: musica e vino. E’ nato cosìn il primo esperimento di music wine del mondo. Con una spesa di circa 20 mila euro, Cignozzi ha nascosto sui cespugli e sulle quercie casse speciali resistenti al gelo che diffondono musica tra i filari, accompagnando la maturazione dell’uva, il mosto in cantina. In primavera, mentre la vigna si risveglia, è musica da camera, morbida, avvolgente. In estate, quando l’uva diventa rossa, ecco l’orchestra con i pieni che vanno e vengono, ecco Beethoven o le sinfonie di Gustav Mahler. Ma davvero una vigna ubriaca di note dà vino più buono? I Cignozzi giurano che la musica ha un effetto biodinamico sull’intero processo della vite e del vino. Nell’attesa della verifica sul primo Brunello in arrivo nel 2004, vale senz’altro la pena di guatare i primi due vini dell’azienda, il Do (Sangiovese Grosso e Cabernet Sauvignon) e il Gea (100% Sangiovese Grosso).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su