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Il Mondo

Il rosso (e il nuovo bianco) del banchiere: dal Nero d’Avola di Sicilia all’esordio del Vermentino toscano, i vini di Gianni Zonin … E’ più contento per la sua conferma alla presidenza della Ppopolare di Vicenza o per l’esordio del suo Vermentino, il primo vino prodotto nella Tenuta Rocca di Montemassi, nella Maremma toscana, ultimo nato nella sua ampia scuderia di etichette? Chissà. Certo è che il banchiere-vignaiolo Gianni Zonin, complice l’enologo Franco Giacosa, sta tirando fuori in questi ultimi anni degli ottimi vini. Come il Deliella, rosso da Nero d’Avola, prodotto nell’azienda siciliana Feudo Principi di Butera o il Refosco dal Peduncolo Rosso che nasce invece in Friuli, nella Tenuta Ca’ Bolani, tanto per citare due delle 11 aziende di Zonin, il maggiore produttore vitivinicolo italiano (1.800 ettari di vigneti). Dalla più giovane azienda (tel. 0564/579700), arriva ora il Vermentino, vitigno autoctono della costa toscana: profumato (si sentono fiori bianchi con note speziate e frutta matura), fresco in bocca, perfetto con tutta la cucina di mare. Un vino davvero piacevole che entra di diritto nel top della produzione della maison veneta, raccolta sotto il cappello Gianni Zonin Vineyards.

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