Il Mondo

Vino italiano - Quando lo spumante batte lo Champagne. Dalla riserva Giulio Ferrari alla gran cuvée pas operé di bellavista fino al Berlucchi ... Champagne o spumante? Sono tanti quelli che scelgono le bollicine francesi per sottolineare un’occasione importante. Ma chi ha detto che le bollicine italiane sono da meno?
Chi ha voglia di rompere con certi pregiudizi, punti sui migliori spumanti italiani metodo classico. Ce ne sono alcuni superlativi, come il Franciacorta Cuvée Anna Maria Clementi di Cà del Bosco (50 euro) o la Riserva Giulio Ferrari dell’omonima cantina trentina (50 euro) la Gran cuvée Pas Operé di Bellavista (30 euro), da far invidia a molti champagne. E non è tutto. Tra le bollicine italiane ci sono altre chicche che tengono tranquillamente testa a molte delle più vezzeggiate cuginette d’Oltralpe. Provate per esempio i deliziosi Franciacorta Satèn di Contadi Castaldi, Barone Pizzini, Il Mosnel, Bersi Serlini, Montenisa (20-30 euro). Molto buoni anche il franciacorta Brut Cabochon di Monte Rossa (30 euro); il franciacorta Brut di Villa (15-20 euro); il Cellarius Brut della Guido Berlucchi (20-30 euro) o ancora il Franciacorta Casa delle Colonne della Fratelli Berlucchi. (da 30 euro). Ottimi il Trento Alterasi Graal brut Riserva di Cavit (20-30 euro) e l’estrabrut cuvée di Pojer & Sandri (25 euro) e piacevolissimo il Trento Brut Rosé di Cesarini Sforza (7-15 euro). Solo alcuni suggerimenti all’interno dell’ampia proposta delle migliori enoteche. E se si vuole spendere di più si scelgano bottiglie dal formato particolare che al solo vederle mettono allegria: come la magnum da 1,5 litri o la Jeroboam da tre litri, o ancora la Mathusalem da sei litri e su fino alla Nabuchodonosor da 15 litri. (arretrato de "Il Mondo" del 24 dicembre 2004)