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Il Mondo

CiboVino - Biondi Santi, dopo il Brunello un Sangiovese da re … Nel castello di Montepò di Scansano, nel cuore della Maremma, si producono etichette di pregio. Il Brunello di Montalcino di Biondi Santi è uno di quei pochi vini italiani conosciuti in tutto il mondo. E’ un Brunello classico, elegante, profondo: un gran vino da concedersi quando si ha voglia di trattarsi bene. Biondi Santi però non vuol dire solo Brunello. Nel suo Castello di Montepò, a Scansano, nel cuore della Maremma grossetana, Jacopo Biondi Santi produce etichette come il famoso Schidione (blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot), come il Montepaone, da uve Cabernet, o come il Sassoalloro, rosso morbido, molto amato, che viene fatte con uve Sangiovese. Non un Sangiovese qualunque, però. Bensì con la selezione clonale di Sangiovese grosso (dalla quale nasce il mitico Brunello) che porta addirittura il nome della famiglia Biondi Santi: e cioè la selezione BBS11. Ebbene nella particolare microzona di Montepò, Jacopo ha voluto piantare questa speciale selezione con l’obiettivo, riuscito, di trasformare le caratteristiche di questo vitigno e ottenere vini più freschi, più rotondi, più intensi, in una parola più pronti da bere. Come il Sassoalloro, appunto. O come il felicissimo Morellino di Scansano: la riserva 2000 è da provare subito, in compagnia di piatti saporiti (www.biondisantimontepo.com).

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