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Il Mondo

Il Sangiovese del barone Francesco Ricasoli ... Casalferro 2003 è l’altra etichetta del nobile vignaiolo. Perfetto con piatti saporiti, carni e formaggi... Sfoggiando coraggio e serietà non comuni, l’anno scorso aveva rinunciato a produrre le sue etichette più famose, perché l’annata 2002 non l’aveva soddisfatto. Il barone (e vignaiolo) Francesco Ricasoli, erede della famiglia di feudatari che dal 1100 possiede le vaste proprietà del Castello di Brolio in Toscana, si prende adesso la rivincita con due magnifiche proposte: il Chianti classico Castello di Brolio 2003 e il Casalferro 2003.
Il primo è un grande rosso da uve Sangiovese, figlio delle migliori uve degli oltre 150 ettari di vigne (su 240) dedicate a questo vitigno re della regione: ha classe, ampi profumi, sapore pieno e, ciliegina sulla torta, si fa bere con gran piacere. Il Casalferro 2003 è l’altra premiata etichetta della Barone Ricasoli: è ancora un rosso di razza, ma qui il Sangiovese gioca un ruolo più moderno e si sposa con il Merlot. I due fuoriclasse aziendali si fanno onore con piatti saporiti, carni, formaggi di carattere, cucina con la quale va d’accordo anche il Brolio, un Chianti classico più giovane. Accontentati anche i bianchisti: il Torricella è fatto con uve Chardonnay di un piccolo vigneto che ha poco più di 20 anni. Matura in barrique e di anno in anno risulta più fresco e accattivante (www.ricasoli.it).

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