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Il Mondo

Dossier Piemonte ... Il meglio si trova in tavola... Oltre l’8O% del vino prodotto in regione ha un marchio di qualità. Al top anche le nocciole, la carne e i tartufi. Mele, pesche, kiwi w riso piemontesi sono la metà della produzione italiana... Un’ architrave dell’agricoltura del Piemonte è il settore vitivinicolo. Per l’estensione del vigneto regionale: più di 50 mila ettari. Per la quantità della produzione: in media 3 milioni di ettolitri l’anno. Ma soprattutto per la qualità dei vini: su un totale di 34 vini italiani docg, e cioè a denominazione di origine controllata e garantita, ben nove sono piemontesi. Mentre sono 46 i vini doc sui 316 distribuiti lungo lo stivale. Questi distintivi di qualità contraddistinguono 1’80% dell’intera produzione regionale, percentuale tra le più alte tra le regioni vinicole d’Europa. Morale: l’enologia è una bandiera del Piemonte. Grazie anche a una vigna composta da vitigni di razza: dal Nebbiolo, da cui derivano vini celebri come il Barolo o il Barbaresco, la Barbera con le sue figlie: Barbera d’Asti, del Monferrato, di Alba. Ed è solo una fetta della cantina piemontese che spazia dal Moscato al Dolcetto, dal Grignolino al Brachetto, dal Gavi al Gattinara o ancora all’Erbaluce, tanto per ricordare qualche etichetta caratteristica della regione. Interpreti di questi vini sono un centinaio di aziende piccole e medie, tra cui figurano grandi griffe del made in Italy enologico come Angelo Gaja, Michele Chiarlo, Domenico Clerico, Bruno Rocca, Roberto Voerzio, Giacomo Conterno, Bruno Giacosa e Luciano Sandrone. Mosche bianche, invece, le cantine che abbinano alla qualità le grandi dimensioni, come Fontanafredda (del gruppo Mps oggi in vendita) o Castello del Poggio, una delle aziende della Gianni Zonin vineyards. Interessante in Piemonte l’articolato sistema delle botteghe del vino e delle enoteche regionali che rappresentano un giro d’affari vicino ai 5 milioni l’anno. E una rete che gode dell’appoggio anche finanziario della Regione. che punta a consolidare l’immagine di vino di qualità del Piemonte, anche con nuove iniziative: “stiamo lanciando un progetto di fascettatura regionale per i vini doc, in modo da garantire la massima trasparenza tra capacità produttiva e numero di bottiglie”, spiega al Mondo Mino Taricco, assessore regionale all’Agricoltura. Che sottolinea anche il peso specifico di altri comparti agricoli, come la zootecnia...

Cantine di desing...
Ha investito circa 4 milioni per recuperare 2 chilometri di cantine storiche, cunicoli e volte ottocentesche nel sottosuolo della storica sede di Canelli (Asti): l’iniziativa è di Lamberto, Edoardo e Massimiliano Vallarino Gancia, quinta generazione alla guida della cantina che ha inventato l’Asti spumante. Dopo due anni di lavori, riprende così vita un pezzo importante delle cantine storiche Gancia, ribattezzate cattedrali sotterranee per la loro unicità, grazie alla quale saranno inserite dall’Unesco nella lista dei siti patrimonio dell’umanità. Un’occasione che giustifica anche il lancio di una nuova linea di spumanti Gancia (Asti, Prosecco e rosé) dal design particolare realizzato da Pininfarina extra, la società del gruppo Pininfarina specializzata in product e interior design.

Tappi da esportazione...
La voglia di garanzia di qualità del prodotto sta contagiando anche l’Oriente e il successo dei prodotti e la forte crescita del gruppo Guala Closures ne sono la conferma. Infatti è proprio il Far East il mercato sui quale l’azienda di Alessandrina sta puntando fortemente e i risultati le stanno dando ragione: “continuiamo con convinzione nostro lavoro di sviluppo di nuovi prodotti e mercati” afferma Marco Giovannini presidente e amministratore delegato di Guala Closures, “e mi riferisco in particolare alla strategia di crescita organica che abbiamo intrapreso ormai da diverso tempo nel Far East, di cui l’ultimo importante passo è stato l’apertura del nuovo stabilimento, il ventunesimo del nostro Gruppo, ad Auckland in Nuova Zelanda”. Positivo l’andamento del primo semestre del 2006 che ha visto un forte incremento del risultato netto rispetto al medesimo periodo del 2005, nonostante un significativo incremento (+44% circa) del costo delle materie prime e in particolar modo dell’alluminio, materiale che costituisce parte delle chiusure che Guala Closures produce. La variazione positiva è stata ancor più significativa grazie, in particolare, alla crescita organica in Asia e America Latina della linea di prodotto di chiusure di sicurezza safety destinata principalmente ai produttori di bevande alcoliche.

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