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Il Mondo

Si brinda alla start up ... Negli ultimi due anni sono nate sette imprese. E malgrado il mercato difficile... Non è un mercato facile. Anzi. Quello del vino è un mondo che richiede investimenti, grande capacità e soprattutto tempi lunghi. Ne sanno qualcosa i tanti imprenditori, provenienti da settori diversi, che qualche anno fa, in pieno boom del vino, si erano buttati nella mischia convinti di aver trovato una gallina dalle uova d’oro. Così non è stato e molti tra i novelli vignaioli hanno dovuto rivedere programmi e ambizioni. Ma il fascino resta. Vigna e vino continuano a calamitare nuove iniziative. Da parte di gente del mestiere che allarga il proprio raggio d’azione acquistando nuove terre o creando nuove aziende.
È per esempio il caso di Gianni Masciarelli, imprenditore abruzzese che firma tra le etichette più importanti di Montepulciano, che quest’anno ha comprato più di cento ettari di nuove terre. O di Planeta, cantina siciliana che sta creando una nuova azienda sull’Etna. O ancora della toscana Castellare di Castellina che ha deciso di superare i confini del Chianti classico puntando verso il mare, in un’area ancora poco battuta della Maremma, a metà strada tra Bolgheri e Scansano, dove hanno di recente investito imprenditori capaci come Gianni Zonin ed Ezio Rivella.
È invece un novellino, ma di quelli con le spalle grosse, Paolo Pizzarotti, industriale di Parma, fondatore della Pizzarotti, una delle maggiori società italiane nel campo delle costruzioni e delle infrastrutture, che vanta cantieri in tutto il mondo ed è impegnata tra l’altro nella realizzazione dell’alta velocità Milano-Bologna piuttosto che nella realizzazione della tratta autostradale Catania-Siracusa. Il business raccolto sotto la holding Mipien (prende il nome dei tre figli Michele, Pietro ed Enrica e rappresenta un fatturato di circa 600 milioni) impegna molto l’industriale emiliano che però ha trovato il tempo di dedicarsi al suo hobby: il vino. L’occasione? L’acquisto di Monte delle vigne, azienda vitivinicola di 20 ettari che confinava con una proprietà di famiglia un tempo dedita all’allevamento di mucche da latte. Circa 5 milioni di investimento ed ecco nascere nel Parmense (a Ozzano Taro) una realtà di 170 ettari, con cantina moderna e nuovi impianti vitati, che produce vini bianchi e rossi caratteristici della zona (dalla Malvasia dei Colli di Parma al Lambrusco e al Nabucco, vino simbolo dell’azienda) la cui gestione è affidata all’ad Andrea Ferrari, ex proprietario di Monte delle vigne, oggi partner della nuova azienda.
Altra new entry quella di Andrea e Alessandra Cecchetti, giovani proprietari di Icario, azienda agricola toscana, sulle colline della Val D’Orcia, nei pressi di Montepulciano. Tra vigneti e uliveti per 35 ettari, un impegno economico che con la nuova cantina (sarà pronta nel 2007) tocca i 15 milioni, i Cecchetti puntano a produrre vini di qualità (i primi realizzati, il Nobile e il Rosso di Montepulciano, il Rubì delle Pietrose e Vitaroccia, hanno già molti estimatori) in un quantitativo che, a regime, toccherà 1 milione di bottiglie. Consulente esterno della Kpmg, grande passione per la vela (ha fondato la società Dabliu sail project con Vasco Vascotto, skipper di Mascalzone latino), Andrea Cecchetti è già riuscito ad affiancare con i vini Icario tutte le iniziative europee della Maserati, e condivide con la sorella la guida dell’azienda, nata anche dall’iniziativa del padre Giancarlo, fondatore della Sda, la società di spedizioni ceduta qualche anno fa a Poste italiane.

Tenuta Argentiera-I Fratini (moda, outlet e mattoni) scoprono la vigna con Antinori...
L’idea è partita da Jacopo Mazzei, ad e partner della Rdm, braccio immobiliare del gruppo Fingen, holding dei fratelli Marcello e Corrado Fratini (300 milioni di fatturato nel 2005), imprenditori fiorentini che spaziano dal tessile al real estate proiettandosi in varie direzioni, dallo sviluppo residenziale (come il restauro dello storico palazzo Tornabuoni-Corsi a Firenze) agli outlet centre (da Serravalle Scrivia a Barberino di Mugello), agli alberghi di lusso, come il Four seasons in costruzione a Firenze o Villa Donoratico sulla costa toscana, nei pressi di Bolgheri. Ed è proprio qui, nell’Alta Maremma, che sorge anche la Tenuta Argentiera, parte dell’antica Tenuta di Donoratico dei Serristori, e nuovo grande amore dei Fratini che hanno deciso di allargare il loro business anche al vino di alta gamma. Non da soli, però. Ma in compagnia di Piero Antinori, grande firma del vino italiano. La neonata azienda che ha già comportato un investimento di circa 20 milioni, è stata affidata alla direzione dell’agronomo Federico Zileri e si esprime attraverso 60 ettari di vigneto specializzato disteso su un altipiano a circa 200 metri di altezza, a 2 chilometri dal mare. Da questo microclima arrivano i primi, ottimi vini firmati Tenuta Argentiera: i due rossi Villa Donoratico e Argentiera.

Sansonina-Miss Zanato fa da sé e punta sul Merlot...
Ha ridato vita a un antico vigneto di Merlot e produce un unico vino che prende il nome della tenuta: Sansonina. È nelle morene meridionali del Lago di Garda, tra Peschiera e Sirmione, l’azienda creata da Carla Prospero, moglie di Sergio Zanato, viticoltore veneto produttore di Amarone e Valpolicella. Affidato il restauro conservativo della cantina all’architetto Giovanni Bo, Carla Prospero è partita lanciando una sfida: quella di fare un vino rosso d’eccellenza in una terra nota per la produzione di bianchi (il Lugana). Al suo i fianco in questa impresa c’è la figlia Nadia Zanato che oggi si divide tra l’azienda di famiglia guidata dal padre e la cantina personale della madre.

Rocca di Frassinello-Panerai & Rothschild con i disegni di Piano...
Rocca di Frassinello, 500 ettari nel cuore della Maremma toscana, nell’entroterra di Castiglione della Pescaia: è la prima joint venture italo-francese del mercato vitivinicolo italiano che vede a braccetto in questo nuovo progetto il Castellare di Castellina, importante cantina del Chianti classico dell’editore Paolo Panerai e il Domain Baron de Rothschild-Lafite, pregiata proprietà dell’omonima dinastia di banchieri transalpini. Investimento complessivo di 20 milioni (comprende la realizzazione di una cantina firmata dall’architetto Renzo Piano che sarà inaugurata nel 2007), la giovane realtà ha appena debuttato con i suoi primi tre vini rossi: Poggio alla guardia, Le sughere di Frassinello e Rocca di Frassinello ammiraglia della maison. Tre etichette che si distinguono oltre che per qualità, per la politica di prezzi in netta controtendenza rispetto a quelli di vini di pari livello.

Cosimo Maria Masini-Pane, vino e arte a San Miniato...
Non solo ottimo tartufo bianco; nelle terre di San Miniato (Pisa), si produce anche buon vino. Così Cosimo Maria Masini, 30 anni, famiglia di imprenditori che operano nel settore dell’igiene ambientale (gruppo Teseco) e in quello della costruzione e gestione di porti turistici (Cala de’ Medici), ha comprato un’azienda agricola della zona, le ha dato il suo nome e lavora, in gran parte, secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. Dai 12 ettari di vigneti arrivano i quattro vini della tenuta (i due rossi Nicolò e Nicole, il bianco Annick e il vinsanto Fedardo che si affiancano all’olio extravergine di oliva) che sarà anche luogo di cultura: cresciuto a pane e arte Masini ha infatti assorbito la passione dal padre Gualtiero e dalla madre Maria Paoletti Masini, promotori della Fondazione Teseco per l’arte contemporanea.

Tolaini-Il successo in Canada e il sogno in Toscana...
Negli anni Cinquanta è partito dalla Toscana con la valigia in mano per cercare fortuna oltre oceano. L’ha trovata in Canada, dove ha creato la TransX, la più grande compagnia di trasporti su ruote del Nord America di cui oggi è il presidente. E a 50 anni, Pier Luigi Tolaini, con i soldi in tasca e voglia di nuove sfide, se ne è tornato a casa per costruire la sua cantina e realizzare un sogno: fare grandi vini. Una tenuta di 81 ettari nell’area di Castelnuovo Berardenga (a nord est di Siena), più della metà già vitati, e una cantina super tecnologica che comprende una barriccaia a raggiera, completamente interrata, da cui si diramano tre tunnel con 1.200 barrique; Tolaini ha investito fin qui circa 15 milioni. Il frutto del lavoro fatto sono i primi due vini rossi, battezzati Al passo e Duesanti. Il terzo, Picconero, uscirà l’anno prossimo e sarà il top della cantina.

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