Il Mondo

Champagne di fine anno ... Dom Ruinart blanc de blanc, Gran cuvée di Krug e Belle Epoque blanc Perrier-Jouet. Le migliori bollicine francesi per brindare (al meglio) al 2007... Scontato l’accoppiamento con le leggiadre ostriche Fines de claires o le carnose Belon: di rigore quello con il caviale Beluga imperiale o con l’iraniano Sevruga o con il Calvisius (l’ottimo italiano dai grandi chicchi); imperdibile quello con il goloso prosciutto San Daniele: la verità è che una flute di champagne a volte può essere irresistibile. Chi vuol mettersi alla prova punti direttamente sulle più lussuose tra le bollicine d’Oltralpe e si confronti con il cristallino e sfrontato Dom Ruinart blanc de blanc o con uno dei pregiati millesimati della più antica (ma sempre giovane) maison di champagne: bollicine di straordinaria finezza che oggi hanno anche un look nuovo, ancora più sofisticato. Altra prova del fuoco? Ecco il raro e peccaminoso Dom Pérignon rosé: piacere allo stato puro che sprigiona da bollicine di colore rosa ramato, prodotte in un limitato numero di bottiglie, ciascuna con il proprio codice genetico. E che dire della Gran cuvée di Krug, prodotto simbolo della famiglia guidata da Remì Krug e punto di riferimento per gli champagnisti doc? Bollicine dallo stile unico, che nella versione rosé sono più soavi che mai. Più sbarazzina, ma altrettanto seducente, la cuvée Belle Epoque blanc Perrier-Jouet: è uno dei più piacevoli champagne millesimati ed è molto bella la sua bottiglia decorata con anemoni nel 1902 dal celebre artista dell’art noveau Emile Gallé, diventata ormai il simbolo della maison. In bianco accompagna piatti delicati, in versione rosé anche quelli molto più robusti.
(arretrato de Il Mondo dell'8 dicembre 2006)