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Allegrini 2024

Il Mondo

Spumante italiano ... Quale scegliere per festeggiare... Con il salame? Certo. Ma anche con i gamberi e le lenticchie, la mozzarella, la pizza, i piatti di pesce, il risorto e ancora e ancora: eccezioni a parte, le bollicine, più lievi o più di corpo, più giovani o più mature, più fragranti o più strutturate sono in grado di accompagnare un intero menù. Ciononostante, sono e restano il simbolo del brindisi e dell’allegria. E allora, giacché ci siamo, scegliamo per le prossime feste il meglio del meglio tra le tante accattivanti proposte di spumante metodo classico, rigorosamente italiano, in tutte le sue versioni: dai brut ai millesimati (bollicine prodotte con le uve di una determinata annata, in genere eccellente), dalle cuvée speciali (realizzate per esempio con le uve dei migliori vigneti dell’azienda) ai satén (versione di Franciacorta prodotto con sole uve a bacca bianca, Chardonnay e Pinot bianco) ai rosé, sempre più à la page, ai demi sec, da affiancare ai dolci. Trentino e Piemonte, Franciacorta e Oltrepò pavese: sono le zone in cui si concentra una larga parte della produzione spumantistica nazionale.
Ma nulla vieta, anzi, di trovare lungo lo stivale spumanti deliziosi: mai provato il Brut della cantina siciliana Tasca d’Almerita? E quello della marchigiana Velenosi? Insomma, non fermiamoci sempre alle etichette più note e assaggiamo anche cose nuove, a volte davvero speciali. Provare per credere la Cuvée del Cristo metodo classico di Cavicchioli: è un fine rosé che ha sorpreso anche gli addetti ai lavori, ed è stato realizzato dalla cantina emiliana con sole uve Lambrusco di Sorbara. Dunque un vitigno autoctono, come anche il Cortese con cui La Scolca, storica azienda di Gavi, in Piemonte, realizza il suo impeccabile Brut.
Ebbene sì, gli spumanti da vitigni autoctoni stanno entrando nel cuore di molti appassionati che nel loro carnet appuntano il nuovo Dubl della campana Feudi di San Gregorio (da uve Greco), le bollicine di Erbaluce della piemontese Ciek, quelle di Nerello Mascalese della siciliana Emanuele Scammacca del Murgo o ancora la magnifica versione di Cortese di Villa Sparina.
Naturalmente la parte del leone è delle classiche bollicine da vitigni internazionali. Il vigneto Italia regala fuoriclasse come il Giulio Ferrari, riserva del fondatore (peraltro introvabile come il resto della produzione della cantina trentina che ha già esaurito le vendite del 2007), l’ Anna Maria Clementi e la neonata Cuvée prestige di Ca’ del Bosco in Franciacorta che è anche la culla del millesimato Franciacorta Vittorio Moretti 2001, grande cuvée di Bellavista. Ma il mondo delle bollicine regala molto altro ancora. Uberti e Maiolini, Castel Faglia e Berlucchi, Cavalieri e Monte Rossa, Mosnel e Contadi Castaldi, Villa e Bersi Serlini, Cavalleri e La Montina, Villa Crespia, Enrico Gatti, Ronco Calino, Lo Sparviere, Ricci Curbastro: sono marchi che rappresentano il meglio della produzione franciacortina, in tutte le sue declinazioni.
Con un accento in più per la Barone Pizzini, bollicine soavi che hanno anche il pregio di essere Bio. Ancora belle etichette: Brut Alte Masi riserva Graal di Cavit, Brut Rotari di Mezzacorona, Tridentum di Cesarini Sforza. Tre marchi piemontesi doc: Gancia (spiccano il Carlo Gancia, riserva del fondatore Alta langa e il Camillo Gancia Asti metodo classico), Coppo e Contratto. Mentre nascono nell’Oltrepò pavese il Classese metodo classico millesimato di Travaglino e Il Principe d’onore della giovane cantina il Gambero.
Autore: Anna Di Martino 

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