Il Mondo

Dolcetto e Barbera, un relax da gustare tutti i giorni ... Quando l’hanno trovata, nel 2001, la cascina era abbando­nata da lungo tempo sulle colline di Dogliani (Cuneo), ma ancora piena di fascino nel suo impian­to settecentesco, su un crinale che af­faccia da un lato verso l’altopiano di Carrù e dall’altro verso Monforte. Per Alessandro Barosi (che in quel momen­to militava sotto le bandiere di Slow food, responsabile delle organizzazioni internazionali) e per sua moglie Amalia Battaglia (medico alle Molinette di Torino) è stato amore a prima vista e an­che l’inizio di una nuova vita per Cascina Corte, piccola proprietà agricola, subito riconvertita dai metodi dell’agri­coltura convenzionale a quella biologi­ca. Malve, borragine, papaveri, trifogli sono solo alcune delle erbe colorate e profumate che esplodono in primavera tra le vigne del podere: cinque ettari e mezzo in totale, tutti in produzione, da cui derivano le 25 mila bottiglie di Dolcetto (la zona è altamente vocata per il Dolcetto di Dogliani), di Barbera, di Nebiolo firmate dalla casa. Sono bottiglie da stappare tutti i giorni e da bere in tranquillità quelle della giovane coppia di neovignaioli che, fin dall’ini­zio, si sono assicurati l’assistenza pro­fessionale dell’enologo Giuseppe Caviola e dell’agronomo Giampero Romana. Specie il Dolcetto che matura solo in acciaio, sia nella versione d’annata, sia in quella cru fatta con le sole uve delle vecchie piante (almeno 60 anni) del­la vigna Pirocchetta, è piacevolissimo, profumato, fresco, elegante. Sprigiona profumi anche l’allegra Bar­bera, mentre il Nebiolo, che cresce in grandi botti, ha un timbro più compas­sato ed elegante. Etichette deliziose di­segnate dalla cognata Maria Battaglia (illustratrice di libri per bambini).