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Il Mondo

La vite en rosè per chi si intende di bicchieri ... Il Garda classico Chiaretto Molinenti 2004, dell'azienda Costaripa di Riva del Garda; l'Alto Adige Lagrein Kretzer 2006 della cantina-convento altoatesina Muri-Gries; il Bardolino classico Chiaretto 2006 della veneta Guerrieri Rizzardi; il Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo Hedòs 2006 della cantina abruzzese Tollo o ancora il Sardegna Sibiola rosé prodotto da Dolianova: sono sei delle 24 etichette che hanno ricevuto la menzione di Vini da non
perdere nella nuova guida i Rosati d’Italia, curata da Massimo Di Cintio, uno dei maggiori esperti di questa speciale tipologia di vini, sempre più a la page. Il top della produzione in rosa del vigneto Italia, secondo il giudizio di un panel di esperti di Cucina & Vini, editrice della guida, emerge da una selezione di 395 rosati di tutte le Regioni, prescelti, a loro volta, tra circa 600 vini di 480 aziende. Per ogni vino la guida offre una scheda completa che comprende anche le
indicazioni su come raggiungere il produttore e suggerimenti per il miglior abbinamento gastronomico. Il Friuli Isonzo lady rosé 2006 della tenuta Angoris, altro rosato al vertice, è per esempio un buon partner con il carpaccio di salmone all'aneto, cosi come il Lacrimarosa 2006 della campana Mastroberardino accompagna molto bene il pesce spada
con pachino e capperi e anche gli involtini di maiale. Dalla rassegna di etichette presenti nel volume, emerge che le zone elette per i vini rosati fermi sono Puglia (53 vini) e Abruzzo (52). In grande crescita, in termini di produzione e di consumi, anche gli spumanti rosé, ma nessuno dei 51 presenti in guida ha meritato l'alloro.

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