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Il Mondo

La regione con le mani in pasta ... Grano, olio e vino. Affari ok, ma serve diversificare... ...Ma sono l’olio e soprattutto il vino abruzzesi a emergere con prepotenza sul panorama agroalimentare nazionale e internazionale, L’Abruzzo vinicolo è forte di una tradizione produttiva di oltre 2 mila anni ed è recente la sua riscoperta, merito soprattutto del Montepulciano, del Trebbiano, del Controguerra e del Pecorino. Alla valorizzazione sta contribuendo anche la Regione, con iniziative rimarchevoli come la campagna di promozione Vini d’Abruzzo doc. Note di piacere, ma ovviamente il merito è soprattutto dei vignaioli. Da Valentini a Masciarelli alcuni sono ormai da tempo nella hit parade del settore. Ma accanto a loro sta emergendo una serie di produttori notevoli: è il caso di Cataldi Madonna, Santoleri, Zaccagnni, Pasetti, Marramiero, Torre dei Beati. Nei terreni di Loreto Aprutino, la famiglia Albanesi, proprietaria della Torre dei Beati, coltiva uve esclusivamente con il metodo biologico. E produce vini rossi ampi e complessi, ma sottili e discreti, un po’ lontani dall’immagine vagamente rustica del vino abruzzese, anche di grande qualità. Quanto all’olio, tra le aziende che nell’ultima annata si sono distinte vanno citate La Selvotta di Vasto, Della Fazia Vito di Rocca San Giovanni, Chiarieri di Pianelle, premiate al Sirena d’oro di Sorrento, la più prestigiosa rassegna italiana.

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