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Il Mondo

L’idea di recuperare un’intera valle del Chianti e restituirle il suo
aspetto originano. È questo che ha convinto Paolo Fresco a investire
in un’operazione che vale complessivamente una cinquantina di
milioni di euro per finanziare l’acquisto
e lo sviluppo immobiliare di 600 ettari
di terra con una vecchia filanda e uno
stabilimento di acque minerali a
Cintoia, nel Comune di Greve in Chianti.
In totale si tratta di circa 10 mila metri
quadrati edificabili che potranno essere abbattuti e ricostruiti. Il piano, che verrà illustrato ai tecnici del Comune nei prossimi giorni, prevede la costruzione ex-novo di case coloniche (con materiali di recupero) per un totale di 50-60 appartamenti. Residenze di lusso, realizzate però nel rispetto sia delle tradizionali caratteristiche architettoniche degli immobili a destinazione agricola sia del territorio. L’investimento comprende rimpianto di nuovi uliveti, vitigni e coltivazioni di grano e l’abbattimento sia della filanda
abbandonata sia dell’edificio che ospita le macchine per l’imbottigliamento. Nella villa
settecentesca al centro della proprietà dovrebbe, invece, sorgere un albergo con una spa.
A fianco di Fresco in veste di cofinanziatore c’è Kenneth Langone, ex membro del board di
General electric, finanziere e fondatore della catena retail Home depot (90 miliardi di
dollari di fatturato). Come soci minori ci sono anche la famiglia Calamai, i vecchi
proprietari degli asset che resteranno con una quota, e Stefano Carrai. Nei piani di Fresco
non c’è, però, soltanto la Toscana. Con Langone e altri soci americani e irlandesi sta
portando avanti un progetto in Sardegna per costruire un resort, un campo da golf e
settecento abitazioni a Villanovaforru, Collinas e Lunamatrona, in un’area che si chiama La
Marmilla tra Cagliari e Oristano. Un progetto, già in fase avanzata, che vale sulla carta
oltre 100 milioni di euro.

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