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Il Mondo

Vecchie prelibatezze, nuovi mercati globali ... Il Pecorino è un formaggio che sta diventando oggetto di conversazione ai cocktail party più in di Manhattan”. Parola di Bernhard Warner, critico apprezzato, che dimostrano quanto cammino abbia percorso l’agroalimentare d’Abruzzo. Il Pecorino è un bianco recuperato negli anni ’90: era stato abbandonato per la bassa produttività. Il Trebbiano d’Abruzzo è altro bianco gentile e profumato, asciutto e sapido. Il rosso per eccellenza è il Montepulciano, dalla storia plurimillenaria. Declinato al rosato è il Cerasuolo. Ma chi sono i cavalieri della rinascita vinicola abruzzese? Senz’altro Valentini e Masciarelli, i cui fondatori Edoardo e Gianni sono da poco scomparsi. Di Valentini va bevuto con entusiasmo, per esempio, il Trebbiano d’Abruzzo d’eccellenza del 2005. E di Masciarelli il Villa Gemma, un Cerasuolo fresco e robusto in grado di rivelare, come ha scritto Luciano Pignataro, le potenzialità di un’uva negletta, condannata all’esportazione in cisterne verso il Nord...

In vigna veritas... Dietro Valentini e Masciarelli è cresciuta una falange di produttori. È il caso dell’azienda Torre dei Beati, condotta da Fausto Albanesi, un miracolo di vignaiolo, anche umano, autore, è proprio il caso di dirlo, dello sfavillante Cerasuolo, per nulla scontato, o del granato intenso Mazzamurello, la capacità fatta vino di esaltare i frutti della propria terra per amore e con amore. Dalle pendici del Gran Sasso arrivano Montepulciano di gran corpo. Il New York Times e il Wall Street Journal hanno incoronato il Vigne nuove dell’azienda Valle Reale di Leonardo Pizzolo, non affinato né in botte né in barrique, godurioso più che aggressivo. Magnifico ricordo al gusto lasciano i Montepulciano della Praesidium, l’azienda di Enzo e Ottavio Pasquale, che produce anche Ratafià e Mostocotto, di cui scrissero Apicio, Catone, Ovidio. Alla Marramiero danno il loro meglio con il Montepulciano Dante e un Pecorino acidulo di grande riuscita olfattiva e persistenza. Mimmo Pasetti punta su un Pecorino agrumato e su Montepulciano d’eccellenza, in particolare l’Harimann, ottenuto con uve da vendemmia tardiva. La Valeriana dei fratelli Di Properzio crede nella coltivazione biologica. E a ragione, una volta assaggiati i Montepulciano d’Abruzzo Bellovedere, Spelt e Binomio e un Pecorino cui l’acciaio conserva integro il patrimonio aromatico. Interessante Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane è proposto dall’azienda San Lorenzo, che manda sul mercato anche il Biancoluce, dal recupero delle uve Montontico. Per l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, dove il fattore freddo fa da protagonista, si distingue Tenuta Ulisse, un’azienda giovane che, tra l’altro, produce la Cococciola, un bianco fresco e acidulo che nasce in purezza da un vitigno autoctono riscoperto dai titolari Antonio e Luigi. Una boutique del vino è quella di Lidia & Amato, apprezzati per i bianchi Passerina e Pecorino...

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