02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Mondo

Una cantina fronte mare ... Il Cagnulari, il Nasco, il Carignano a piede franco: ecco gli antichi vitigni sardi su cui hanno puntato Francesco Siclari e sua moglie Heide, quando, 13 anni fa, hanno deciso di lanciarsi anima e corpo nel mondo del vino. La loro base operativa è a Santa Margherita di Pula, nel meridione dell’isola, dove la vite era presente dai tempi dei fenici, dei punici e dei romani, grazie a un microclima che rappresenta oggi anche l’asso nella manica dei Feudi della Medusa, con il suo castello e i suoi 50 ettari di vigna in faccia al mare, che ospitano oltre alle specie autoctone anche vitigni internazionali come lo Chardonnay (da cui nasce un bianco notevole, battezzato Alba Nora), il Merlot, il Cabernet Sauvignon. Di origini siciliane, francesi e tedesche, i Siclari hanno deciso di fare i vignaioli in Sardegna, con un progetto ambizioso che, dopo la creazione del vigneto e della cantina, ha in programma lo sfruttamento delle ricchezze della vite e del suo frutto con la creazione di antiossidanti da destinare all’industria della cosmesi e a quella farmaceutica, per poi lanciarsi nell’area dell’alta ricettività con una struttura alberghiera in fase di completamento. Il tutto senza perdere un colpo in cantina, come dimostrano i premi raccolti oltre frontiera e il continuo progresso sul mercato domestico. Scegliendo tra la batteria di etichette, gli amanti degli autoctoni possono puntare su un tris di rossi di razza: Cannonau, Arrubias (Carignano 100%) e Crisaore (Cagnulari 90% e Bovale sardo). Albithia è invece il Vermentino (100%) dedicato ai “bianchisti”, mentre sono frutto di blend tra locali e internazionali i due rossi Gerione e Norace, da gustare con carni rosse (www.feudidellamedusa.it).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su