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Il Mondo

L’unione fa il vino biologico ... Sei produttori del Trevigiano si sono consorziati ed è nato il marchio Biombra. Che sviluppa progetti comuni e vuole crescere ancora... Il vino biologico in Italia è ancora una rarità, anche se pian piano alcune aziende si stanno specializzando. Nel 2008 è stato fondato Biombra, il primo gruppo nazionale di imprese produttrici di vini biologici, nell’ambito di Unint, il Consorzio di Unindustria Treviso, e protagoniste sono sei aziende agricole tra loro “vicine di casa”: la Durante di Cusignana di Giavera del Montello, la Giol di San Polo di Piave, La Jara di Mareno di Piave, la società agricola Galileo di Tezze di Vazzola, la Cantina Pizzolato di Villorba e la Perlage di Farra di Soligo. Tutte hanno una lunga tradizione per il vino che per alcune affonda le radici intorno al XV secolo, mentre la scelta di specializzarsi in biologico risale più o meno a 15 anni fa.

“A quel tempo” spiega a Economy Ivo Nardi di Perlage “sentire l’esigenza di una maggiore tutela del territorio e dei suoi prodotti, convertendo tutta la produzione convenzionale in biologica, rappresentava, se non una missione, sicuramente una scelta di vita di avanguardia”.

L’idea è nata durante l’edizione del Biofach 2007, la più importante fiera mondiale di prodotti biologici: la maggior parte degli espositori italiani di vino era veneta e, tra questi, la maggioranza trevigiana. La Unint, consorzio per le alleanze e le collaborazioni tra imprese di Unindustria Treviso, notò che sei aziende della provincia di Treviso, situate a pochi chilometri l’una dall’altra, si dedicavano esclusivamente a vini biologici. Da qui l’idea di mettere intorno a un tavolo i sei imprenditori per un confronto sulle potenzialità che avrebbero avuto dalla reciproca
collaborazione e sulle sinergie che avrebbero potuto sviluppare. “Una nuova grande sfida per queste aziende” continua Nardi “passare da un rapporto di concorrenza a uno di relazione e condivisione di obiettivi, superando quindi una barriera culturale altissima, soprattutto nel Nord-Est, dove il farsi da sé è sempre stato un imperativo”.

Da questo scambio sono nati un marchio, Biombra appunto, realizzato dall’agenzia Evidenzia di Belluno, una brochure e un sito internet (www.biombra.it), che fanno da collante alle iniziative comuni. Il nome gioca sul termine del dialetto Veneto “ombra”, cioè il bicchiere di vino, declinandolo in chiave bio.

Le sei aziende hanno dimensioni diverse e diverse organizzazioni. Questo ha permesso a
ognuno di esprimere le proprie
peculiarità, mettendole al tempo stesso a disposizione degli altri. Senza dimenticare la forza
che è derivata del confronto allargato con i coltivatori e in generale con tutta la filiera del vino, che complessivamente conta altre 25 aziende. “Il gruppo”
conclude Vittorio Carraro dell’azienda Giol “sta ora lavorando su diversi progetti comuni,
dall’agronomia alla promozione delle qualità e dei caratteri
distintivi del vino biologico. In
tale contesto, conta di allargare
il confronto anche ad altre imprese del settore”.

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