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Il Mondo

Quel Grillo bianco ... Da un lato l’impegno nel settore dell’alta moda e della pelletteria di lusso con marchi importanti come Arfango, Bonora e Carshoe. Dall’altro il vino: nelle tre tenute toscane, Sette Ponti nel Chianti aretino, Poggio al lupo in Maremma e Orma a Bolgheri e nella siciliana Feudo Maccari, nella Val di Noto, nell’area sud orientale dell’isola. È difficile dire da che parte batte il cuore di Antonio Moretti. Di sicuro però all’imprenditore toscano il mestiere di vignaiolo piace, eccome. Anche perché, da quando si è messo a fare il vino, una decina di anni fa, sta raccogliendo soddisfazioni da fare invidia a tanta gente del mestiere. Prima ha fatto il pieno con la batteria rossi: dal superpremiato Oreno (Merlot e Cabernet Sauvignon) all’ottimo Crognolo (un Sangiovese che accompagna a meraviglia carni rosse e piatti saporiti), dall’allegro Morellino di Scansano al più importante Orma (l’etichetta dell’omonima tenuta di Bolgheri, frutto di Cabernet franc, Merlot e Cabernet Sauvignon) o ancora al Nero d’Avola Saia. E adesso lancia la sfida con i bianchi: il primo si chiama Anni ed è figlio della tenuta Sette Ponti, la vecchia proprietà di famiglia che oggi conta 60 ettari di vigneto, con la quale Moretti ha iniziato la sua avventura enologica. Blend di Sauvignon blanc e Viogner, Anni è un bianco di carattere che va consumato fresco e non freddo per godere di più delle sue note aromatiche ed è molto adatto a una cucina di pesce e carni bianche. Il secondo arriva invece dalla Sicilia e si chiama Grillo, dall’omonimo vitigno autoctono dell’isola coltivato ad alberello nel Feudo Maccari: fresco, sapido, aroma di frutta fresca e fiori, delizioso anche per aperitivi.

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