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Il Mondo

Cibovino ... Bottiglie delle feste... Le feste sono in agguato e qualche bottiglia speciale è doverosa. Cosa scegliere? Un’enoteca che si rispetti sa suggerire il meglio tra i grandi classici piemontesi (in primis Barolo e Barbaresco), tra le più importanti produzioni toscane (Chianti classico, Brunello di Montalcino, Montepulciano e Supertuscan), tra i rossi veneti (Amarone über alles), tra alcuni vitigni autoctoni di altre zone come il Sagrantino, il Cannonau, il Nero d’Avola, l’Aglianico, il Negroamaro. Per chi invece è in cerca di novità, ecco alcune valide etichette fresche di stampe. Aprono le danze il Merlot Colli Aprutini Marina Cvetic della casa abruzzese Masciarelli, di grande piacevolezza, in compagnia del piemontese Nebbiolo d’Alba Il Principe, firmato dal bravo Michele Chiarlo. In Toscana quattro nuovi bicchieri. Il Coevo di Andrea e Cesare Cecchi: un rosso intenso che sposa Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Petit verdot e Merlot, sfruttando le migliori uve delle proprietà di famiglia nel Chianti classico e in Maremma. L’Urlo di Ruffino: proposta moderna, che incrocia Cabernet Sauvignon, Petit verdot, Alicante e Merlot. L’Ammiraglia (Syrah al 100%) è
l’ultimo rampollo di razza della casata Frescobaldi, prodotto nella giovane Tenuta dell’Ammiraglia in Maremma. Infine, il Black è il Pinot nero in purezza delle belle Tenute il Cabreo di Ambrogio e Giovanni Folonari che propongono, tra le novità, anche la versione non filtrata dello Chardonnay La pietra, solo in bottiglie magnum (1,5 litri). Dalla Toscana al Veneto: la Guerrieri Rizzardi di Bardolino, sul Lago di Garda, ha creato il Clos Roareti, un rosso intrigante che arriva dai vigneti in Valpolicella, figlio dell’internazionale Merlot (al 90%) e della veronese Corvina. Nato dalla passione dell’enologo Giuseppe Rizzardi (guida la maison insieme al fratello Agostino e alla
mamma Maria Cristina), è rimasto segreto in cantina per anni, prima del debutto in società con l’annata 2006.

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