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Il Mondo

Brindisi con Carpenè, c’è un invito per Giv ... L’azienda trevisana apre il capitale (di minoranza)... Non ha nessuna intenzione di passare la mano, Etile Carpenè, 66 anni, presidente dell’azienda leader indiscussa del Prosecco doc. La continuità è assicurata, almeno nelle regole ereditarie, dalla figlia Rosanna, 26 anni, quinta generazione dei viricoltori di Conegliano (Treviso) che con 5,5 milioni di bottiglie tra bollicine, brandy e grappe realizzano un fatturato di 22,1 milioni. Il controllo è garantito dalle azioni che il presidente ha direttamente (18,2%), tramite la Finpat (42,9%) e dalla nuda proprietà dei titoli in usufrutto all’anziano padre Antonio (16,6%) e alla moglie (10,5%), anche se qualche tensione nella dinastia c’è con i parenti titolari delle altre quote. Ma questo non esaurisce i problemi della Carpenè Malvolti. Tanto che nel mondo dell’m&a circolano da qualche tempo ipotesi e voci di contatti per la possibile apertura del capitale a un partner esterno. Il nome ricorrente è quello del Giv (Gruppo italiano vini), prima realtà del Paese con 288 milioni di ricavi e matrice cooperativa (azionista: Cantine riunite & Civ). Le vendite di Carpenè Malvolti in Italia (metà del totale) sono in calo sulla scia di un mercato piatto. La conquista di spazio nella grande distribuzione è una battaglia impari con competitor che hanno ben altra taglia e budget di marketing e promozione. Risultato è una redditività non esaltante, 2,5% l’ebitda, meno della metà rispetto al Giv. La crisi dei consumi ha pesato poi sul segmento premium, quello dell’azienda di Conegliano, che ha dovuto limare i prezzi. Punto di forza resta l’export in Germania, Usa, Canada, Giappone, Svizzera e Inghilterra. Un primo approccio con il gruppo Giv, di cui è dg Emilio Pedron, c’è già stato. Il produttore veronese starebbe infatti negoziando con Carpenè Malvolti un importante accordo di distribuzione. Che può evolvere in relazioni più strette.

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