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Allegrini 2024

Il Mondo

Rossi, bianchi e... blue chip ... Vini anti crisi. Le etichette eccellenti ad alta capitalizzazione... Premiati dai critici, con i prezzi più cari in enoteca. E che fanno salire i ricavi delle cantine produttrici... Il Sassicaia è un famoso vino rosso della Tenuta San Guido del marchese Niccolò Incisa della Rocchetta: se ne producono 220 mila bottiglie che spuntano una quotazione media di 130 euro, per un valore finale di 28,6 milioni. Il Tignanello, altra celebre etichetta dei marchesi Antinori (alla guida dell’omonima maison fiorentina), arriva sul mercato in 350 mila pezzi, bruciati a un prezzo di circa 60 euro, per un incasso totale di 21 milioni. L’Ornellaia, etichetta cult dell’omonima azienda dei marchesi de Frescobaldi, viene prodotta in 140 mila bottiglie che passano di mano a 120-140 euro, per un complessivo che va da 16,8 a 19,6 miloni. Sono le tre più note blue chip del vino: come la rivista specializzata “Civiltà del Bere” ha battezzato una rosa di etichette al vertice del mercato. Di che si tratta? Di vini di grande qualità, premiati con alti punteggi dalle principali guide enologiche italiane (L’Espresso, Gambero rosso, Duemila vini dell’Ais, Veronelli e Annuario di Luca Maroni) e dalla critica internazionale (Parker, Wine spectator decanter, Wine entusiast, per citare i maggiori). Ma non basta. Si può parlare di blue chip quando i giudizi di eccellenza incrociano un’etichetta con una buona tiratura: almeno 50 mila bottiglie, in modo da essere reperibile in tutti i maggiori mercati. Va da sé che questi vini sfoggiano così una bella capitalizzazione (grazie a quotazioni, in qualche caso anche molto elevate), rappresentando un asset importante per l’azienda produttrice. Tra le 12 blue chip 2010 selezionate dal mensile diretto da Pino Khail, più della metà vantano una tiratura superiore a 100 mila pezzi: come il Terre Brune della cantina sociale sarda Santadi, Radici della campana Mastroberardino, Harmonium della siciliana Firriato o ancora l’Amarone della veneta Allegrini. Completano questo gruppo superstar due aziende umbre, Falesco e Lungarotti, l’Altoatesina Tramin e la siciliana Planeta.

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