02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Mondo

Cibovino ... Aprire il Chiuso... Castello di Ama... “Da oltre dieci anni abbiamo iniziato il re-impianto delle vigne più obsolete e questa operazione ci vedrà impegnati anche in futuro con una rotazione continua nell’ordine di uno-due ettari all’anno”, racconta Marco Pallanti, mentre stappa una delle prime 18 mila bottiglie del Chiuso 2009, neonato vino del Castello di Ama, cantina toscana tra le più importanti griffe del vigneto Italia. Sono davvero splendide le vigne di Ama, ma cosa c’entrano le questioni tecniche con il nuovo rosso di Pallanti, enologo e comproprietario con la moglie Lorenza Sebasti della maison chiantigiana? C’entrano, eccome. Perché proprio dalle vigne più giovani arriva quell’uva bella e gagliarda, ma un po’ meno complessa dal punto di vista aromatico e polifenolico, che si trasforma in vino fruttato, piacevole, come appunto Il Chiuso. “Un
vino prêt-à-porter”, per dirla con Pallanti, di facile consumo e prezzo più contenuto, al pari del bianco Poggio e del gettonatissimo Rosato (non fa in tempo a uscire che è già è finito). Un tris di damigelle d’onore alle etichette “haute couture” della maison: dal fuoriclasse Castello di Ama (migliore di sempre l’annata 2007 che sta per uscire) al Bellavista, dalla Casuccia all’Apparita. Insomma dietro il perché, il come e il quando del nuovo Chiuso, c’è ancora una volta quel canone qualitativo altissimo che sta guidando le mosse della coppia Pallanti-Sebasti. I due amano la vita, la famiglia, l’azienda. E vogliono il meglio. Qualche anno fa hanno smesso di produrre un Pinot nero in purezza perché non era a loro avviso il massimo (pur essendo più buono di tante etichette in circolazione). Oggi dai tre ettari di vigna di Pinot nero, che si chiama proprio Il Chiuso, arriva quel 40% di uva che si sposa con il Sangiovese (blend inedito in Toscana) e dà vita al nuovo rosso. Un vino semplice? Un rosso, da bere lievemente fresco, dedicato ai fan della casa, da stappare dopo il Rosato, in attesa della nuova annata del mitico Castello? Certo, non ci sono acuti nel bicchiere del Chiuso. Ma al secondo sorso, ecco che spunta l’eleganza e la sostanza che caratterizza tutte le etichette di Ama. Inevitabile.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su