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Il Mondo

Cibovino ... Bianchi così buoni... Sole e primi caldi aprono la strada ai vini bianchi freschi. Ecco cinque etichette da provare. Apriamo con un bianco dalla bella struttura che si abbina a sformati di verdura oltre che ad antipasti e piatti di pesce: è il Bel Ami di Boroli, prodotto con uve chardonnay che nascono nel cuore del Barolo, terra eletta per i grandi rossi. Ciò regala al vino colore dorato, profumo netto e persistente con sentori di frutta matura, eleganza e anche capacità di invecchiare. Più semplice è il Montecarlo bianco della Tenuta del Buonamico (Lucca) dal profumo intenso, fresco e floreale, con una gradevole nota di frutta che piace ai re: è infatti l’unico bianco a essere stato servito al Quirinale per il pranzo nuziale del principe Umberto di Savoia con Maria José. Un’etichetta che fa parte della storia dei bianchi di qualità è il Regaleali, dal nome del feudo di origini arabe, cuore produttivo della cantina siciliana Tasca d’Almerita, griffe del vigneto Italia. Figlio di Inzolia, Grecanico e Catarratto conta 51 vendemmie alle spalle che hanno contribuito ad affinarne le caratteristiche di versatilità, fragranza e freschezza per le quali è amato. Da un veterano a un ragazzino: è il Sassi chiari 2010 della neonata azienda agricola biologica CapalBioFattoria a Marsiliana in Maremma: 6 mila bottiglie da uve Ansonica + 15% di Sauvignon blanc, è un vino delicatamente fruttato, sapido e minerale, per aperitivi e primi piatti con pesce. Chiudiamo con il Torre di Giano della cantina umbra Lungarotti, firma del mondo vinicolo. Blend di Trebbiano e Grechetto è un bicchiere dai profumi lunghi e intensi e buona struttura, per aperitivi, pesce, primi piatti e formaggi a pasta molle.

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