02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Mondo

Anonimi veneti profeti a Londra ... Due milioni di bottiglie vendute alla catena Tesco in un anno. E adesso l’azienda di famiglia alla terza generazione... L’exploit della Botter in Inghilterra con il Pinot Grigio... Due milioni di bottiglie di Pinot Grigio vendute dalla Ogio nella catena Tesco in un anno. E il simbolo di quello che Rosie Davenport, direttore della rivista specializzata britannica Off Licence News, ha definito “il rinascimento del vino bianco italiano” e, in particolare, del Pinot Grigio secondo il quotidiano Daily Telegraph. Ogio, un nome sconosciuto in Italia, ma non a Fossalta di Piave, in provincia di Venezia, dove ha sede dal 1928 la casa vinicola Botter (di cui è figlia l’etichetta amata dagli inglesi), ora guidata dai nipoti dei fondatori: Luca, Annalisa e Alessandro Botter sotto lo sguardo vigile degli anziani genitori Arnaldo ed Enzo. Operativamente, Alessandro segue la produzione, la sorella Annalisa e il cugino Luca la parte commerciale. Nel 2010 il gruppo ha fatturato circa 83 milioni di euro (per il 98% all’estero, dov’è presente in 40 Paesi), toccando i 6 milioni di utili, con oltre 90 dipendenti a tempo pieno, esclusi i lavoratori stagionali.

“La Ogio”, spiega Alessandro Botter, “è un marchio sviluppato assieme all’importatore americano Wineryexchange, da cinque anni sui mercati anglosassoni per commercializzare Pinot Grigio, Pinot Grigio Rosè e Primitivo. Produzione e imbottigliamento sono sotto la nostra esclusiva responsabilità”.

La casa vinicola Botter fin dagli anni ‘50 ha puntato all’estero, prima di tutto seguendo l’emigrazione veneta in Europa. Dagli anni Settanta ha privilegiato il canale della grande distribuzione sempre più fuori dal Paese. Dagli anni ‘80 ha allargato il proprio listino, selezionando produzioni in altre regioni italiane in aggiunta ai vini tipici del Veneto, nei cento ettari della tenuta di famiglia a Motta di Livenza, al confine con il Friuli. Nello stesso periodo, alla produzione e vendita di vino l’azienda ha affiancato il succo d’uva, molto richiesto nell’Europa centro-settentrionale, venduto direttamente alle grandi case di succhi e bibite. “Con la fine degli anni ‘90 e l’ingresso in azienda della terza generazione”, sottolinea Alessandro, “si punta a una produzione di qualità superiore. Comincia la ristrutturazione dell’azienda di famiglia, in collaborazione con enologi come Flavio Zuliani, da cui nasce il brand Là di Motte. Da una partnership con selezionati produttori dell’Italia Meridionale, che seguiamo fin dalle prime fasi di vinificazione, viene sviluppata una nuova linea di prodotti del Sud, la Koinè. E negli ultimi anni sono arrivati riconoscimenti internazionali per i nostri vini da riviste autorevoli come Decanter o in manifestazioni importanti come ProWein”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su