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Il Mondo

Barolo valley rilancio ... Food&wine la regione produrrà 3 milioni di ettolitri di vino a prezzi superiori del 10% rispetto al 2010 ... Il futuro ha un cuore antico. E viceversa. Anche nel vino. È nei fatti lo slogan di Casa Gancia, la storica azienda vinicola piemontese nata nel 1850, il cui core business, come ai tempi della fondazione, rimane lo spumante. Che per prima ha creato
in Italia e per il quale, nel 1980, per prima ha indicato in etichetta il nome del vitigno e delle uve, aprendo così il mercato del monovitigno. Nuova veste, quindi, per il Pinot di Pinot, marchio ammiraglio, per cui è stato modernizzato il packaging di tutti i formati allo scopo di riposizionarlo e rinfrescarne il vissuto mantenendone l’identità. Immediatamente dopo è partita sul web la campagna diretta ai consumatori, con la creazione di una fanpage su Facebook. Il nuovo look del Pinot di Pinot Gancia sta coincidendo con una vendemmia, a parere di Assoenologi, che in Piemonte è rimarchevole: tre milioni di ettolitri di vino di ottima qualità con prezzi superiori mediamente del 10% rispetto all’anno scorso. La scommessa di rilancio dei classici vini piemontesi, come ha di recente sottolineato il New York Times dedicandole una pagina, sembra insomma riuscita. Nella Barolo valley si preparano a raccoglierne i frutti per il loro “re dei vini e vino dei re” i numerosi produttori eccellenti di Barolo, del calibro, per fayre solo qualche nome, di Burlotto e Cappellano, Conterno e Giacosa, Pietro Rinaldi e Pio Cesare. Ma lo stesso discorso vale per vini finalmente tornati in auge come il Barbaresco, la Barbera, il Nebbiolo, la Freisa. E per novità nate spesso da validi produttori tradizionali, come il bianco Riesling del classico barolista Ettore Germano. Da provare anche l’Alta Langa Brut di Coppo. E fuori dalla Barolo valley i vini di Claudio Mariotto di Tortona: l’ottima Barbera riserva e gli autoctoni ambasciatori di autenticità come il Timorasso e la Croatina. Non stupisca che in una terra di vini superbi anche l’acqua tenga il passo. A quindici anni dalla fondazione, le Fonti di Vinadio, produttrici dell’Acqua Sant’Anna, sono diventate un marchio leader con 185 milioni di fatturato. Il ruolo da protagonista nella costante crescita dell’azienda di Alberto Bertone spetta alla Sant’Anna Bio Bottle, il suo prodotto più innovativo, una speciale bottiglia di acqua minerale che, invece di essere prodotta dal petrolio, si ricava dal Pia, biopolimero di origine vegetale. Ma è tutta la politica aziendale a essere improntata alla tutela dell’ambiente: dalla preferenza al trasporto su rotaia, alla movimentazione del magazzino guidata da laser elettrici autoricaricabili. Molto nota anche l’acqua Lauretana di Graglio (Biella).
Ma il Piemonte è ai vertici nazionali anche per una terza bevanda: il caffe. Con un fatturato di 1,1 miliardi e clienti in oltre novanta Paesi, Lavazza è la prima azienda specializzata monoprodotto nel mondo. Ma è anche una multinazionale che non intende abbandonare la sua terra d’origine, anzi. Di recente ha inaugurato a Torino l’Innovation center, stabilimento produttivo e laboratorio di ricerca e sviluppo, mentre è in via di progettazione la nuova sede nel cuore del capoluogo. Un altro storico marchio piemontese del caffè, la Vergnano, sta intanto sfidando il gigante Nestlè. In attesa di lanciare una propria macchina, ha immesso sul mercato capsule compatibili con le macchine Nespresso ma dei tutto biodegradabili. Dire Piemonte è, però, soprattutto dire dolciumi. Un settore dove primeggia la Ferrero, leader europeo del settore con 18 stabilimenti, quasi 22 mila dipendenti e un fatturato di circa 6,7 miliardi, con marchi mondiali come Nutella e Kinder. Il cacao è declinato in numerosi modi, a cominciare dal gianduiotto, da numerose piccole e medie aziende, da Venchi (la cui politica di rilancio si basa sulla diversificazione e i negozi in aeroporti, stazioni ferroviarie, strade del lusso) a Caffarel, da Stratta a Peyrano, a Baratti & Milano. Mentre nel settore degli ingredienti per pasticceria e gelateria da circa un secolo è leader la Giuso di Acqui Terme, di recente entrata anche nella gamma del 100% naturale.


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