Il Mondo

Damilano marcia ne Piemonte ... Vino (sua maestà il Barolo), acqua (la Sparea, riservata al canale horeca, prima sorgente a essere stata imbottigliata 40 anni fa), pasta: anzi il mitico raviolo piemontese, realizzato solo di sabato, sotto l’occhio languido del cliente. Di che parliamo? Del tris d’assi di Paolo, Mario e Guido Damilano. I tre imprenditori piemontesi che dividono impegno ed energie tra la cantina che porta il loro nome, creata alla fine del 1800 dal bisnonno Giuseppe, l’azienda di acque minerali Pontevecchio a Luserna San Giovanni nel torinese, che imbottiglia sorgenti che sgorgano nelle Alpi piemontesi. E il pastificio Defilippis a Torino, in via Lagrange 39, uno dei più antichi d’Italia, che abbina al servizio di gastronomia anche uno spazio ristorazione, con cucina tipicamente piemontese: un must l’elegante scatola di ravioli realizzati con l’antica ricetta, simbolo della tavola in festa. Se il panificio rappresenta l’iniziativa più recente dei Damilano, il cuore degli interessi della famiglia è la cantina storica nei pressi di Barolo, importante proprietà con più di 50 ettari di vigne. Al vertice della gamma ci sono i cm di Barolo e in particolare il Cannubi, portabandiera dell’azienda. Barolo generoso dai tannini morbidi e profumi avvolgenti, proviene dalle vigne di Nebbiolo di oltre 30 anni che si spalmano sulla preziosa collina di Cannubi, caratterizzata da un suolo sabbioso e argilloso, unica zona, raccontano le carte, in cui si sono uniti i terreni di origine Tortoniana ed Elveziana appartenenti a ere geologiche diverse. Proprio su questa collina Damilano ha moltiplicato il suo impegno conducendo oggi ben 10 ettari sui circa 15 totali (due di proprietà e otto in affitto) a dimostrazione della passione dedicata a questo vino e con l’intento di passare dalle attuali 9 mila bottiglie a più di
50 mila.