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Il Mondo

Bottiglie & credito, Siena fa la capitale ... L’impegno di Banca Mps per il comparto produttivo ... “Siena capitale del vino italiano”, parola di Fabrizio Viola, ad di Banca Mps. In chiusura del suo primo anno alla guida del gruppo senese, Viola potenzia l’attenzione della banca nei confronti del mondo del vino, sottolineata con il Forum Montepaschi, atteso appuntamento con i vignaioli italiani, alla sua terza edizione. “E un’iniziativa utile per valorizzare un settore importante come quello del vino, specie per una regione come la Toscana. Ed è anche un veicolo di valorizzazione di Siena, città che ha tutti i numeri per tornare a essere la capitale del vino: è circondata da moltissime valide cantine, è al centro di aree vinicole importanti come Chianti, Montalcino, Montepulciano, Morellino, possiede un patrimonio artistico straordinario”. Nel frattempo il Monte si offre agli imprenditori del settore come un interlocutore capace di capirne le esigenze e di costruire risposte adeguate. Probabilmente però non abbastanza, se sul fronte del vino si coglie una diffusa scontentezza nei confronti del sistema bancario. “Mps ha una struttura specializzata nell’ agroalimentare con competenze tecniche specifiche, ma senza dubbio c’è spazio per migliorare”, dice Viola. Ma i soldi? “Se l’azienda è sana i soldi ci sono, anche se oggi le banche hanno maggiori limiti nell’erogazione dei crediti”, scandisce Viola. “Piuttosto è la domanda di finanziamenti che non c’è, per mancanza di investimenti. C’è invece richiesta di ristrutturazione del credito, a volte così poco adeguata da apparire solo come un tentativo di guadagnare tempo”, sottolinea ancora Viola, che è però ottimista per le prospettive dell’intero comparto. 11 focus realizzato dall’area ricerche di Banca Mps, assieme all’Ismea, conferma il momento d’oro dell’export (con un aumento anche di vino sfuso) con l’Italia leader del commercio mondiale 2011, per una quota di circa il 24%. Il consuntivo 2012 dirà se questo primato sarà soffiato dalla Spagna, ma solo in termini di volumi, mentre resta la previsione di crescita in valore. In base ai dati a luglio 2012, principale sbocco del vino italiano è l’Unione Europea che assorbe il 51,8% dei volumi. Secondo la ricerca, però, si tratta di un mercato probabilmente saturo, con la necessità di trovare nuovi sbocchi. Al di là della fondamentale piazza Usa, si nota l’import cinese (+71% in valore) per di più di vini di maggiore qualità. Brillante progresso anche in Russia e grandi attese per Europa dell’Est, alcuni Paesi sudamericani come Brasile, Argentina e Messico, o altre piazze del Medio Oriente. L’indice di pressione competitiva del vino italiano, rappresentata da Mps wine index, rivela che potrebbe continuare a crescere il prezzo medio del vino, anche a seguito di una produzione nazionale in discesa: secondo stime Uiv-Ismea, l’ultima vendemmia potrebbe tradursi in un quantitativo inferiore ai 40 milioni di ettolitri, minimo storico per il mercato. Più richiesta divini di qualità, più fiducia tra aziende, aspettative di fatturato in crescita nel 2013, disegnano un mercato che, nonostante le difficoltà, ha più luci che ombre.

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