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Il Mondo

Bollicine all’opera ... Champagne Tre maestri di note e ciak per brindare con Dom Pérignon ... Può uno Champagne, per quanto superlativo, ispirare l’opera di un celebre pianista come Lang Lang, un acclamato compositore come Alexandre Desplat e un noto regista e scenografo come Robert Wilson? Certo che può. Se si chiama Dom Pérignon, declinato, per la circostanza, nelle tre superbe versioni Dom Pérignon Vintage 2003, Dom Pérignon Rosé 2000 e Dom Pérignon Enothèque 1966. E se dietro le quinte c’è un signore-poeta un po’ pazzo e innamorato del suo mestiere come Richard Geoffroy, Chef de cave della celebre maison di Champagne e creatore del Dom Pérignon, che ha fatta sua, potenziandola, l’ambizione di quel giovane monaco, Pieffe Pérignon, cellerario e procuratore dell’abbazia benedettina di Hautvillers, sulle rive settentrionali della Marna, che alla fine del XVII secolo si mise in testa di creare “il miglior vino del mondo”. E così che Geoffroy crea le sue creature, le culla e le accarezza in cerca dell’equilibrio perfetto dei due vitigni Chardonnay e Pinot noir ed è lui che decide quando la perfezione è raggiunta, è lui l’unico responsabile della sorte di un’annata, perché non esiste Dom Pérignon che non sia Vintage: frutto cioè della vendemmia di una sola annata. “The Power of Creation”, il potere della creazione guida le mosse della maison, ed è anche il titolo di un progetto condiviso con i tre artisti per realizzare un’opera unica collettiva che ha combinato performance musicale ispirata ai tre millesimati, talento culinario (grazie allo chef Jean-Frangois Piège) e, manco a dirlo, magnifica degustazione delle tre annate che Geoffroy ha giudicato assolutamente speciali. L’opera è stata rappresentata in due eventi unici al mondo, a Versailles e a New York, probabilmente irripetibili. Ma resta il Dom Pérignon. Per il Natale 2012 il Rosé 2000 è vestito dall’estro dell’artista e cineasta americano David Lynch (da 380 euro in su).

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