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Il Mondo

Il rosso di Mr. Illy ... Dal caffè ai calici, le altre iniziative della holding triestina... Che cosa piace di più a Riccardo Illy? 11 peccaminoso cioccolato Domori, che seduce alla prima scheggia o il Brunello di Montalcino, Vigna Schiena d’asino, fiore all’occhiello della maison Mastrojanni: poco più di 5 mila bottiglie di un rosso rubino, avvolgente, intenso, grande stoffa? Toni garbati e stile minimal, il presidente del Gruppo llly, holding triestina che possiede marchi eccellenti del gusto, sorride e non si sbilancia. E invece orgoglioso, e non lo nasconde, per la capacità della grande azienda familiare da 400 milioni di ricavi, di tornare a occuparsi di tutti quei settori, legati alla terra, che hanno fatto parte della sua storia. Un passo per volta, partendo dalla celeberrima azienda di caffè, fondata dal nonno Francesco nel 1933, che ha lanciato il nome Illy nei cinque continenti. fl nonno piantò alberi da frutta in Istria con l’idea di fare confetture? Ebbene, se quel progetto sfumò per colpa della guerra, ci ha pensato il nipote Riccardo, con i fratelli Andrea, Francesco e Anna, a comprare una partecipazione in Agrimontana, specializzata in marmellate, marrons glacés, frutta candita. Il nonno aveva tentato di affiancare al caffè, tè e cacao? Ecco che il sogno si concretizza, decenni più tardi, con aziende leader come Domori, produttrice di cioccolato gourmet e Dammann Frères, la più antica fabbrica francese di tè. Perché Illy del meglio se ne intende: e se un vino voleva entrare nel suo polo del gusto, non poteva che essere sua altezza il Brunello. La Mastrojanni di Castelnuovo dell’Abate è un luogo fascinoso a sud est di Montalcino, di proprietà Illy dal 2008. Si estende per 90 ettari, di cui 25 Vitati (e 14 dedicati al Brunello), puntando risorse ed energie sulla qualità del prodotto (Brunello e Rosso di Montalcino sono le star della cantina), sulla suggestione del territorio, sullo sviluppo dell’enoturismo.

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