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Il Mondo

Cibovino ... Deutsche Sardegna ... Vermentino top per la tenuta Siddùra, creata da un tedesco ... Era una montagnola abbandonata di 185 ettari nel cuore della Gallura, a un passo dal paesino medioevale chiamato Luogosanto, nel Nordest della Sardegna. Macchia mediterranea impenetrabile, tracce di vecchie carbonaie, resti di qualche casa colonica, tratti di terra incolta piena di rovi, cinghiali che spadroneggiavano: così era Siddùra. Poi è arrivato Nathan Gottesdiener. Un signore tedesco cultore dell’understatement, più sardo di tanti sardi, innamorato perso dell’isola, che a 40 anni è diventata la sua casa. Specie da quando ha lasciato l’impegno in prima persona nella grande industria tessile di famiglia a Monaco di Baviera. A braccetto dell’amico e socio Massimo Ruggero, Gottesdiener vede Siddùra ed è colpo di fulmine. Ne intuisce le potenzialità e si lancia nella sua nuova sfida: produrre il miglior vino possibile. In cinque anni Siddùra rinasce. Si pulisce il bosco (e con i tagli triturati si fa concime), si creano sentieri e anche un lago artificiale sulla cima della proprietà, si scava e si costruisce una cantina ad anfiteatro, completamente interrata, e soprattutto si piantano 350 ulivi e 12 ettari di vigneto in prevalenza a Vermentino. Ed ecco i primi frutti. 30 mila bottiglie suddivise fra sei etichette. Tra queste c’è Spera, 5 mila bottiglie di un Vermentino con i calzoni corti, allegro e beverino. E poi Erema, rosso giovane e facile, blend di Cannonau e Cagnulari, Bacco (Cagnulari in purezza), Béru (2.200 bottiglie di Vermentino, lavorato in fusti di rovere), Fola (Cannonau) e infine Mmi, magia nel vecchio dialetto locale. Vermentino di Gallura superiore, è il primo figlio dell’azienda ed è fresco, diretto, accattivante. E il vino che ha vinto tra quelli presentati dalle aziende emergenti nel recente Porto Cervo wine festival. Ma soprattutto ha conquistato la medaglia d’oro nell’edizione 2013 del premio Decanter world wine award, risultando il primo tra più di 14 mila vini. Se questo è
l’inizio.

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