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Il “Padiglione Vino” di Expo che sarà portato a Shanghai, capitale economica della Cina, e i vini cinesi che debutteranno a Vinitaly 2016, in collaborazione con la rivista “Wine in China Magazine”: il progetto sulla “Via della Seta” by Veronafiere

Il “Padiglione Vino”, realizzato da VeronaFiere ad Expo, che sarà portato a Shanghai, capitale economica della Cina, per promuovere ancora di più la conoscenza del vino del Belpaese nel Celeste Impero, e i vini prodotti sotto la Grande Muraglia, che avranno il loro spazio a Vinitaly 2016, aprendo così la “Via della Seta” al contrario alla produzione orientale: ecco, in estrema sintesi, il “do ut des” che celebra i 20 anni di impegno di Vinitaly e Veronafiere in Cina.
Il progetto “Ripercorrendo la Via della Seta - Il debutto dei vini cinesi a Vinitaly 2016” è stato presentato, nei giorni scorsi, a Shanghai, dove Vinitaly International, spiega una nota Veronafiere, “ha stretto un accordo con la rivista professionale “Wine in China Magazine”, una delle più rinomate del settore, che prevede, oltre la presenza, per la prima volta, di produttori di vino cinese al Vinitaly n. 50 (nel Vininternational Pavillion), anche delle iniziative collaterali, quali degustazioni, seminari e workshop sui prodotti e il mercato, organizzati da Vinitaly International e la partecipazione di vini cinesi al Premio enologico Vinitaly”.
Una liasion, quella da Vinitaly e la Cina, che dura da 20 anni e che si rinsalda così proprio in vista dei 50 anni della più importante fiera del vino italiano, di scena a Verona dal 10 al 13 aprile 2016 (www.vinitaly.com): “quest’anno, dopo le iniziative di promozione del vino italiano verso i consumatori, il canale horeca e gli importatori, a Chengdu, Shanghai e Hong Kong, ora si ragiona anche nel senso opposto per portare i primi produttori di vino cinese a Vinitaly 2016”, si legge in una nota.
“Con la Cina, negli ultimi 20 anni, abbiamo coltivato un rapporto di conoscenza e collaborazione che ci ha portato ad essere scelti come riferimento di Expo 2015 per il China Expo Road Show - commenta il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani - da due decenni realizziamo numerose attività volte a far conoscere la peculiarità dei vini italiani frutto della straordinaria ed inimitabile biodiversità di oltre 540 vitigni. Un lavoro costante e paziente che ci ha consentito di incrementare del 40% la presenza di buyer e operatori provenienti dall’Impero Celeste in Vinitaly 2015 e ha posizionato i visitatori cinesi al primo posto delle presenze estere del “Padiglione Vino - A Taste of Italy” all’Expo. Non a caso, l’allestimento ha previsto, oltre l’inglese, anche l’utilizzo degli ideogrammi della lingua cinese. Un Padiglione richiesto da molti Paesi e che, in accordo con il Console d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, porteremo nella capitale economica della Repubblica Popolare il prossimo anno per rafforzare ulteriormente la promozione e la conoscenza del vino italiano”.
“La Cina sta facendo, con i suoi tempi e modalità, il medesimo percorso degli Stati Uniti d’America, che è diventato un primario paese consumatore di vino solo quando ha rafforzato il suo ruolo di Paese produttore ed oggi è, per i vini italiani, il primo mercato di sbocco all’estero in valore - prosegue Mantovani - ed ora i tempi sono maturi per ospitare anche i primi produttori di vino cinese a Vinitaly, in modo da rafforzare questo legame ed essere sempre di più l’hub di promozione e commerciale dei nostri vini verso la Cina”.
E chissà se di questo accordo beneficeranno di più i produttori italiani, assoluti protagonisti di Vinitaly e delle iniziative all’estero di Vinitaly International, nel più grande dei mercati asiatici, o i produttori di Cina che, così, avranno una prima vetrina nel Belpaese, dove le comunità (e i capitali) cinesi continuano a crescere, nelle città più importanti ma non solo... .

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