Il Parlamento europeo è pronto a impegnarsi, accanto all’Italia e alle autorità regionali per rafforzare la protezione e la tutela contro le contraffazioni del Prosecco Doc in Europa e nel mondo. La prossima tappa: eliminare la varietà Prosecco dal catalogo internazionale dei vitigni. E’ la priorità emersa oggi a Bruxelles, per una delle più importanti denominazione d’origine protetta italiana: 200 milioni di bottiglie l’anno con cui brindano in 40 paesi del mondo. L’occasione è stata l’iniziativa “Prosecco, più di un vino una cultura” promossa dagli europarlamentari della Lega Nord Giancarlo Scottà e del Pdl Antonio Cancian, in collaborazione con la Regione Veneto, la Provincia di Treviso e i maggiori Consorzi di tutela Prosecco Doc e del Prosecco superiore Docg Conegliano Valdobbiadene e Asolo.
“La rivoluzione del Prosecco, che oggi rappresenta un polo spumantistico di valenza mondiale capace di fare concorrenza ai classici prodotti francesi - sottolinea l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato - va oggi sancita a tutti i livelli nei rapporti internazionali per evitare equivoci e imitazioni, e magari veri e propri inganni per i consumatori dei cinque continenti, rispetto ad un vino che continua ad accrescere il suo successo per la sua piacevolezza e la sua competitività sia nel gusto che nel prezzo. Era un vino di territorio, del nostro territorio, e va proposto e difeso come tale”.
Per la Regione Veneto era presente, a nome del presidente Luca Zaia, l’assessore per le politiche di bilancio Roberto Ciambetti e i presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro. Due gli elementi su cui lavorare, ha detto il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro: “a livello Ue, rafforzare i criteri di tutela incrementando gli accordi bilaterali con i partner extra Ue; a livello mondiale facendo leva sugli accordi Trips nell’ambito della Wto”.
“E’ il territorio che determina la “giustizia” della qualità di un prodotto - ha affermato Scottà - denunciando che in diversi Paesi, dagli Usa all’America Latina, dall’India all’Australia, si producono vini contraffatti che si fregiano delle stesse denominazioni dei nostri vini”.
I prodotti come il Prosecco - ha aggiunto Cancian - “non temono la concorrenza ma chiedono tutela e la tutela del Prosecco contro la contraffazione passa da Bruxelles”.
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