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IL PROSCIUTTO DI PARMA REAGISCE BENE ALLA CRISI. UN BUSINESS DA 177 MILIONI DI EURO ALL’ANNO

Il comparto alimentare carni e derivati, attinenti alla produzione del prosciutto di Parma sembrano non conoscere crisi: si tratta di una delle eccellenze alimentari italiane più esportate in tutto il mondo. L’analisi realizzata dal “Centro Studi Economico e Finanziario ESG89”, che da oltre 15 anni pubblica gli Annuari Economici d’Italia, nella provincia parmense rileva, infatti, come il 56% delle imprese, tutte con fatturato superiore a 1.500.000 euro, evidenziano un sostanziale incremento per l’esercizio 2008.
In considerazione poi dei dati sull’export 2008, resi noti nei mesi passati dal Consorzio Prosciutto di Parma, sono oltre 2 milioni le cosce marchiate a fuoco con la celebre corona ducale a cinque punte che hanno varcato i confini italiani, per un giro di affari stimato intorno ai 177 milioni di euro. Un lieve passo indietro c’è (-2,8%) ma non è allarmante ed è imputabile ai due mercati storici del prodotto, ovvero Francia e Stati Uniti, che da soli assorbono 800.000 prosciutti. In negativo anche Svizzera, Belgio e Norvegia, mentre tengono bene tutti gli altri, con ottime performance in Canada, Olanda, Danimarca e Svezia. Gioca un ruolo importante anche la produzione del prodotto preaffettato, cresciuto del 5,5% all’estero, che rappresenta oggi l’11% della produzione e ben il 36% delle vendite all’infuori dei confini nazionali.

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