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MADE IN ITALY ED EXPORT

Il Qatar strizza l’occhio al Made in Italy e l’export agroalimentare vola: +290,6% in 10 anni

Coldiretti tiene alta l’attenzione sul fenomeno delle imitazioni: “all’estero due prodotti su tre sono falsi”
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La pasta tra i prodotti del made in Italy di maggior successo in Quatar

Eccellenze italiane alla conquista di nuovi mercati internazionali. E i numeri, in questo caso, dimostrano che la strada presa è quella giusta. Il Belpaese ha infatti raggiunto il record delle esportazioni agroalimentari in Qatar che sono cresciute del 290,6% negli ultimi dieci anni. Lo afferma Coldiretti (su dati Istat) proprio nei giorni in cui il premier Giuseppe Conte è in visita in Qatar dove farà tappa anche nell’ipermercato della catena Lulu del Paese arabo all’interno del quale, per la prima volta, si trovano in vendita prodotti degli agricoltori italiani a marchio Fai “Firmato dagli agricoltori italiani” con un intero spazio a loro dedicato.
“Questa area 100% Made in Italy - ha spiegato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, in Sardegna all’incontro di agricoltori, allevatori e pastori con il vicepremier Matteo Salvini e il neogovernatore Christian Solinas - è il risultato della collaborazione avviata da Coldiretti attraverso Filiera agricola italiana con le autorità del Paese arabo per favorire la diffusione dei veri prodotti della dieta mediterranea fra cui olio extra vergine di oliva, riso, formaggi, salse, sughi, pasta, miele, dolci, biscotti, spumante analcolico e presto arriverà anche il pecorino”. La ricerca di nuovi mercati è essenziale per la crescita del settore.
I prodotti agricoli italiani, come ha ribadito Coldiretti, sono esportati in Qatar con il logo “Firmato dagli agricoltori italiani” grazie alla collaborazione con “Lulu group”, una delle principali catene di distribuzione operante in 31 paesi tra Asia, Stati Uniti, Europa e Medio Oriente e con un fatturato annuo del valore di 7,4 miliardi di dollari, 48.450 addetti e la sede ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Un progetto che dona visibilità al Made in Italy mentre, allo stesso tempo, rimane alta l’attenzione per combattere le imitazioni che, afferma Coldiretti, “si stanno diffondendo anche nel mondo arabo, dal parmesan alla zottarella fino all’asiago grattugiato prodotto negli Usa. Se le esportazioni agroalimentari Made in Italy nel mondo hanno raggiunto il valore di 41,8 miliardi di euro sale però a oltre 100 miliardi il valore dei falsi Made in Italy agroalimentare a livello planetario con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio , per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale”. Una situazione sintetizzata da Prandini con la frase “all’estero più di due prodotti di tipo italiano su tre sono falsi” rimarcando come il vero Made in Italy vada difeso “con una maggiore rigore nelle norme sull’etichettatura e nella tutela dei marchi tipici del patrimonio agroalimentare nazionale”.

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