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AGRICOLTURA SOCIALE

Il Relais & Châteaux-Sustainability Trophy 2022 a “L’Orto e L’Aia nel Borgo” di Borgo San Felice

Dedicato ai ragazzi con disabilità, è il progetto di inclusione sociale della Fondazione Allianz Umana Mente con il wine relais in Chianti Classico

Andrea, Antonio, Daniele, Matteo, Piergiorgio e Simone sono sei ragazzi del territorio con disabilità che coltivano la terra e si prendono cura dell’aia, ciascuno, con la sua spiccata personalità, con una mansione specifica, sotto la guida degli operatori delle cooperative Koinè e Betadue. E, imparando dalla saggezza e dall’esperienza degli anziani volontari, “i nonni”, lavorano anche nell’orto di un ettaro i cui prodotti biologici e a Km 0 sono utilizzati dall’executive chef stellato Juan Quintero o venduti nei mercatini locali. Si chiama “L’Orto e l’Aia nel Borgo” ed è il progetto di inclusione sociale, ideato e sviluppato dalla Fondazione Allianz Umana Mente con Borgo San Felice, l’albergo diffuso a cinque stelle di proprietà del Gruppo Allianz a Castelnuovo Berardenga in Chianti Classico, in collaborazione con la Regione Toscana, il Comune di Castelnuovo Berardenga e il locale Comitato della Terza Età, premiato da Relais & Châteaux con il riconoscimento internazionale “Sustainability Trophy 2022” come “per gli straordinari risultati ottenuti e per la passione e lo spirito di famiglia che lo caratterizzano”, riconoscendo l’impegno nella sostenibilità ambientale e sociale, uno dei punti cardine del “Manifesto” siglato dai 580 hotel di charme e ristoranti gastronomici di tutto il mondo riuniti nella prestigiosa associazione.
Il progetto fonda il suo successo su un concreto e profondo coinvolgimento intergenerazionale, che si esprime in un contesto straordinariamente bello e vivificante come quello di San Felice. Questo si riflette nel gioioso desiderio dei ragazzi di stare insieme, sentendosi uniti. Passione, spirito di gruppo e di famiglia, accoglienza, inclusione, formazione e lavoro, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere l’orto un luogo unico e speciale. Tanto che il progetto è stato ribattezzato “L’Orto e L’Aia felice”, rappresentando un modello di intervento sociale che potrà essere presto replicato in nuove realtà che vogliono sperimentare l’agricoltura sociale.

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