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Il Resto del Carlino

Terre Cevico diventa cooperativa “Salgono fatturato ed export” … Vino, al via la riorganizzazione del gruppo romagnolo. Positivi gli ultimi dati di bilancio… In estate alla tenuta Masselina una serata di luna e musica con Paolo Belli testimoniai per la festa dei 60 anni, ora a fine anno i numeri e l’annuncio di una riorganizzazione che conferma la solidità del gruppo. Terre Cevico, pur in un momento non entusiasmante per il mondo del vino in Italia, si conferma una realtà solida con il cuore a Lugo, nella Romagna felix, e la testa nel mondo dove le esportazioni viaggiano a vele spiegate soprattutto sul mercato asiatico. Il presidente Marco Nannetti, che già al Vinitaly di Verona mostrava un sorriso di soddisfazione, ora è in grado di descrivere nei dettagli la riorganizzazione del gruppo che era nell’aria da tempo. “Si tratta di un’operazione di incorporazione da parte di Terre Cevico, delle cooperative Le Romagnole, Winex, Romagnole Due e delle aziende controllate Due Tigli, Enoica e Rocche Malatestiane. Sette aziende che hanno pertanto condiviso la semplificazione del proprio schema di gruppo ad un’unica cooperativa di primo grado, ad un’unica assemblea dei soci, ad un solo Consiglio di amministrazione. L’obiettivo è quello di ottenere una filiera vitivinicola completa, coordinata e con il ruolo del socio ulteriormente protagonista. Resta confermato e condiviso il rapporto con il socio Colli Romagnoli con il quale continuerà l’attività anche attraverso la presenza di due componenti dell'azienda inseriti nel nuovo Cda. Tutta l’operazione avrà effetti legali a partire da gennaio 2024”. In sintesi, Cevico, da consorzio, si trasforma in cooperativa di primo grado con filiera produttiva tutta interna. Il piano è stato esposto durante l’assemblea di bilancio che ha avuto luogo al teatro Goldoni di Bagnacavallo, un gioiello architettonico della Romagna. L’esercizio di bilancio 2022/2023 si chiude con un fatturato aggregato sui 217,2 milioni con una crescita del 14,5% e con un export a quota 86 milioni, con un +18%. Il fatturato consolidato tocca quota 196,7 milioni con un incremento del 17,1%, mentre l’utile netto si attesta su 438,5 migliaia di euro. La proiezione estera del gruppo rafforzata negli ultimi anni fissa l'export al 43% dei ricavi e permette a Cevico di salire sul terzo gradino del podio nel campionato delle aziende vinicole italiane in termini di incremento di fatturato. La corazzata romagnola oggi opera in 69 nazioni del mondo con propositi di ulteriore espansione. I primi tre mercati di vendita del prodotto imbottigliato sono il Giappone (5 milioni di euro), Cina (2,23 milioni) e Russia (2,2 milioni). Seguono con buone performance Francia e Regno Unito. In Italia cresce il canale della Grande distribuzione sempre più attenta a promuovere il vino anche attraverso i prezzi con 48,8 milioni (+2,9%) e viaggia bene pure il canale Horeca che vale 12 milioni (+25%). L’attività di Cevico è radicata in Emilia-Romagna ma con cantine anche in Veneto e Puglia. Nella carta di identità del gruppo oggi si leggono 23 unità produttive, 5mila soci, 118 milioni di bottiglie confezionate ogni anno, 120 milioni di chilogrammi di uve trasformate all’anno, 10 brand nazionali di qualità superiore e 343 dipendenti. I vitigni coltivati, come albana e sangiovese, raccontano il territorio ma nel palmares di Cevico ci sono, fra gli altri, anche trebbiano, sauvignon, lambrusco, primitivo, merlot, cabernet, riesling.

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