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Il Resto Del Carlino

Grandi manovre in Legacoop. Alleanza per Usa e Giappone ... E i giganti del vino Riunite e Civ & Civ studiano la fusione... Grandi manovre nel mondo Legacoop legato all’enogastronomia. In Emilia si profila una maxi fusione tra cantine cooperative che farebbe nascere un colosso del lambrusco e dei vini frizzanti da 500 milioni di fatturato. Intanto la Coop, il gigante della grande distribuzione con una quota del 18% del mercato e 12 miliardi di giro d’affari, si è messa in società con l’imprenditore torinese Oscar Fannetti per esportare in Usa e Giappone la formula di Eataly. Ma andiamo con ordine.
I due promessi sposi del lambrusco sono Cantine Riunite di Reggio Emilia e il consorzio Civ&Civ di Modena.
L’operazione potrebbe concludersi entro l’estate; i due Cda sono già al lavoro per studiare modi e tempi dell’ integrazione, già fallita alcuni anni or sono. Il core business delle due imprese è il lambrusco, di cui Riunite è leader di vendita negli Stati Uniti e Civ&Civ in Italia. Ma le due imprese controllano anche asset importanti. Riunite (100 milioni di fatturato) è leader nei frizzanti grazie al controllo dei vini Maschio; Civ&Civ (120 milioni di consolidato) detiene anche la maggioranza del Gruppo Coltiva di Modena, che commercializza in 40 paesi del mondo 500 diversi prodotti, con idee innovative come la bottiglia monodose per bar e ristoranti.
Ma non basta. Le due maxicantine controllano ciascuna quote importanti del Giv-Gruppo italiano vini di Verona, realtà di primo piano nei vini d’alta gamma italiani con quasi 300 milioni di fatturato, il 65% di export e marchi notissimi dal Piemonte alla Sicilia come Folonari, Melini, Rapitalà, Castello Monaci, Santi, Lamberti. Insieme avrebbero la maggioranza della corazzata veronese che guida la classifica delle maggiori imprese vitivinicole italiane con quasi 300 milioni di euro di fatturato. Dall’operazione uscirebbe un gruppo estremamente diversificato, fortissimo sia nella Grande distribuzione e nel canale della ristorazione commerciale, sia in quella d’alta gamma, con una spiccata vocazione all’export.
Quanto alla Coop, si prepara ad entrare nel mercato Usa e in quello giapponese, entro il 2008, tramite Eataly (da “eat”, mangiare, e Italy), società controllata al 40% da Coop Liguria, Piemonte, Adriatica, e, per il 60%, da Oscar Farinetti, ideatore di Eataly e fondatore della catena Unieuro. L’anticipazione del sito winenews.it è stata confermata dal consigliere di Eataly, Luca Baffigo Filangeri: “Apriremo 1.500 metri quadri a Tokyo a settembre 2008 e 1.000 metri quadri a New York entro dicembre 2008, con un investimento di 10 milioni per ciascuno delle due imprese”. Insomma Coop va all’estero con la formula già sperimentata a Torino del “supermarket dell’eccellenza enogastronomica italiana”, con la superconsulenza e collaborazione di Slow Food. “Vogliamo spiegare ai nostri clienti - ha aggiunto Baffigo Filangeri - l’importanza della ristorazione e dei prodotti artigianali, soprattutto negli Usa dove manca una vera catena di distribuzione alimentare italiana”.

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