Entrare in Palazzo Vecchio, a Firenze, vuol dire entrare nel cuore del Rinascimento. E poter osservare, con occhi attenti, alcune delle opere pittoriche più belle legate al vino di Toscana. Come le allegorie della Vernaccia di San Gimignano, dipinta dal Vasari, che la racconta con il colle di San Gimignano, con le sue torri, e un satiro intento a bere il vino bianco più celebre della Regione, e già citato da Dante nella “Divina Commedia”. O come il Chianti, dipinto ancora dal Vasari, e raffigurato anche nel soffitto del Salone dei Cinquecento, con la sua icona più celebre, il Gallo Nero, simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti. A raccontare queste peculiarità, è “Storie del Vino in Palazzo Vecchio”, volume curato dai Musei Civici Fiorentini e da Mus. E con il sostegno di “Business Strategies”, studio specializzato nella internazionalizzazione delle imprese guidato da Silvana Ballotta, che verrà presentato venerdì 28 ottobre (ore 17), proprio nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze.
A fare gli onori di casa il Sindaco di Firenze Dario Nardella che, insieme a Silvana Ballotta, Stefania Saccardi, Assessore alle Politiche Agricole della Regione, Riccardo Cotarella, presidente degli Enologi Italiani (Assoenologi), Francesco Ricasoli, guida della storica cantina Castello di Brolio (che fu di Bettino Ricasoli), Matteo Spanò, presidente del Consiglio Direttivo Associazione Mus.E, Gian Marco Tognazzi, attore e produttore di vino, con La Tognazza, Massimiliano Tonelli, direttore editoriale Artribune, e dell’autrice dei libro, Valentina Zucchi - con il giornalista Francesco Selvi a fare da moderatore - racconteranno aneddoti, storie e valori legati alla cultura del vino. Il volume conduce alla scoperta della storia e dell’arte di Palazzo Vecchio attraverso la produzione vinicola, il consumo e il commercio del vino che hanno contraddistinto la città di Firenze e i suoi signori dal Medioevo ad oggi. I dipinti, le sculture, i decori del palazzo divengono così un patrimonio storico, artistico e culturale per conoscere la storia politica, economica e sociale di Firenze e del panorama vitivinicolo regionale. Il nettare di Bacco ha origini antichissime e nel tempo ha modificato la propria funzione: quello che semplicemente nutre appartiene al passato. Il nostro vino attuale dà piacere alla tavola ed è l’emblema universale del buon vivere.
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