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IL RISO CINESE INVADE L’ITALIA, +1.100% L’IMPORT NEL 2004

Non solo camicie, jeans o maglieria femminile, ma anche tonnellate di agrumi, oli vegetali, zucchero, ortofrutta e conserve di legumi “made in China” sono sempre più presenti sul mercato europeo. L'ultima sorpresa riguarda il riso: in un solo anno - dal 2003 al 2004 - il volume delle esportazioni verso l'Italia, primo produttore europeo, è aumentato di dodici volte. E' una Cina rampante che sta mietendo successi in Europa non solo sul commercio del tessile e dell'abbigliamento o della meccanica ma si comincia a posizionare anche - pur con situazioni altalenanti - sull'agroalimentare. Solo per gli agrumi, in base ai dati della Commissione europea, la crescita delle importazioni in Europa dalla Cina tra il 2002 e il 2003 è stata dell'802,8%; per i cereali invece del 335,45%, mentre per gli oli vegetali ha superato il 120%. Un aumento costante si registra, in particolare tra il 1995 e il 2003, sia sulle importazioni di frutta salite del 553,8%, sia su quelle di conserve di frutta e verdura lievitate del 197,6%. Sul mercato europeo, pur con quantitativi minori, la Cina è presente anche con altri prodotti tra cui zucchero e tabacco non lavorato. Il dato europeo può nascondere però molte variazioni tra i paesi Ue. Negli ultimi anni la produzione agricola italiana ha dovuto confrontarsi alle concorrenza dei pomodori e delle mele provenienti dalla Cina. Un'altra situazione a rischio sembra profilarsi con il riso. Le statistiche parlano chiaro: le importazioni in Italia dalla Cina in un solo anno sono aumentate del 1.100%, passando da 45 tonnellate nel 2003 a 548 nel 2004. E questo, in controtendenza a quanto è avvenuto nei 25 paesi Ue dove globalmente l'import di riso è caduto in picchiata da 18.318 tonnellate nel 2003 a 7.833 nel 2004. Di fronte alla Cina rampante, l'Europa sta tentando di correre ai ripari. Lunedì Bruxelles potrebbe decidere se avviare o meno l'indagine sulle clausole di protezione in seguito all'invasione dei prodotti tessili cinesi. Intanto la Commissione europea ha anche avviato una consultazione pubblica via internet per sapere se le imprese comunitarie sono favorevoli all'obbligo di etichettare le merci in ingresso nel mercato europeo. Questi interventi, oltre a favorire un maggior controllo sulle importazioni dovrebbe portare - come chiede l'Europarlamento e gli stessi agricoltori - all'applicazione dell'origine anche sull'etichetta dei prodotti alimentari.

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