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Il Sassicaia 1985 di Tenuta San Guido è il vino preferito dalla community di Vivino (21 milioni di utenti in tutto il mondo). Gli italiani, invece, preferiscono lo Champagne Brut Dom Pérignon 1998, ma tra le etichette più cercate vince la Toscana

Italia
Il vino migliore del mondo è italiano, è il Sassicaia 1985 di Tenuta San Guido, a Bolgheri

Il vino migliore del mondo è italiano, è il Sassicaia 1985 di Tenuta San Guido (Bolgheri), che precede lo Champagne Vintage 1996 Brut di Krug, mentre sull’ultimo gradino c’è il californiano Ark Vineyard Cabernet Sauvignon 2012 di Hundred Acre Vineyard. A dirlo è la classifica 2016 stilata dagli oltre 21 milioni di utenti di Vivino (www.vivino.com), la app dedicata al mondo di Bacco più scaricata al mondo, basata sulla somma dei voti dati dagli utenti nel 2016. Nella top ten ci sono anche altri due vini italiani: alla posizione n. 8 l’Amarone della Valpolicella Classico 2000 di Quintarelli Giuseppe, e alla n. 10 il Masseto 2004. Alla posizione n. 4, invece, un altro americano, il Cabernet Sauvignon 2012 di Scarecrow Wine, seguito alla n. 5 da una delle griffe più prestigiose di Bordeaux, Château Lafite Rothschild 1989, mentre alla n. 6 c’è un portoghese, il Vinha Maria Teresa 2007 di Quinta do Crasto, con altri due californiani a completare la chart, il Dancing Bear Ranch 2012 di Cakebreak Cellars alla n. 7, ed il Cabernet Sauvignon 2012 di Lokoya Winery alla n. 9. Etivhette prestigiose, tutte allo scaffale a prezzi superiori ai 200 euro, con lo Château Lafite Rothschild 1989 che tocca gli 8.334 euro.
Se gli utenti di tutto il mondo premiano la qualità italiana, gli oltre 2 milioni di utenti Vivino in Italia sembrano preferire lo Champagne. Al primo posto della classifica italiana, infatti, c’è lo Champagne Brut Dom Pérignon 1998, ma sono altri 4 gli champagne nella top ten: lo Champagne Oenothèque Brut Dom Pérignon 1996 al terzo posto, lo Champagne Belle Epoque Brut di Perrier-Jouët 2006 alla posizione n. 5, lo Champagne La Grande Année Brut 2004 di Bollinger alla n. 6 e lo Champagne Cristal Brut Millésimé 2007 di Louis Roederer alla n. 9. In seconda posizione resiste il Sassicaia, con l’annata 2007, con l’Ornellaia 2011 alla n. 4, mentre il Masseto 2012 è alla n. 7, il Fiorduva Costa d’Amalfi 2012 di Marisa Cuomo alla n. 8 ed il Valtellina 5 Stelle Sfursat 2011 di Nino Negri chiude la top ten.
Quando si tratta di scansionare le etichette delle bottiglie nella quotidianità, gli italiani rivelano tratti meno pretenziosi e si dimostrano più patriottici. I prezzi medi calano, ma c’è una regione che inevitabilmente viene associata al vino, la Toscana. Nella top ten dei vini più scansionati troviamo infatti 8 vini toscani: sul gradino più alto La Mora Morellino di Scansano 2014 di Cecchi, seguito dal Bolgheri Il Bruciato 2014 di Guado al Tasso (Marchesi Antinori) alla n. 2, con il Chianti 2014 di Cecchi alla n. 3. Alla posizione n. 4 il Brunello di Montalcino 2010 di Castello Banfi, davanti al Rèmole 2014 di Frescobaldi alla n. 5, quindi lo Shiraz 2014 della laziale Casale del Giglio alla n. 6 e il Tignanello 2012 di Marchesi Antinori alla n. 7. E ancora, alla n. 8 il Nero d’Avola Terre Siciliane 2014 di Rapitalà, alla n. 9 il Rosso di Montalcino 2014 di Castello Banfi, ed alla n. 10 il Chianti Rùfina Riserva 2012 di Castello di Nipozzano.

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