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Il Secolo Xix

Due vini della Liguria
conquistano i “tre bicchieri” … Il riconoscimento
assegnatoalPigato2006
“Ubaccan” di Bruna e al
Vermentino 2007
di Maria Donata Bianchi ... Uno dei momenti più spettacolari
nel denso programma del Salone
del Gusto di Torino è sicuramente la
degustazione dei vini che hanno ottenuto i “tre bicchieri”, il massimo punteggio
assegnato da Vini d’Italia, la
guida più attesa dal mondo dell’enologia,
pubblicata in joint-venture da
Slow Food e Gambero Rosso. Per la
degustazione la Fiat concede al Salone
l’uso della rampa che un tempo
consentiva alle nuove vetture di raggiungere
la pista di collaudo posta sul
tetto dello stabilimento del Lingotto.
La scenografia dell’evento, in programma
sabato 25 ottobre dalle ore
16 alle 19,30 (costo del biglietto: 70
euro), è grandiosa: risalendo la
rampa e sostando ai vari piani,si ha la
possibilità di esplorare l’intero (o
quasi) pianeta dei grandi vini italiani,
di parlare con i produttori e con gli
enologi (nella maggior parte dei casi
personalmente presenti), di assaggiare
l’eccellenza della produzione
più recente. Per gli addetti ai lavori è
l’occasione per verificare i progressi
di un terroir e i comportamenti di
un’annata. Per gli appassionati è un
autentico paradiso, dove si può spaziare
fra le etichette più blasonate, i
vini di nicchia, le bottiglie quasi introvabili.
Ci si può concedere un goccio
del prezioso Passito altoatesino
Moscato Giallo Serenade dei Produttori
di Caldaro, l’unico vino che, secondo il
rilevamento fatto dal portale
Winenews, ha messo d’accordo tutte
le principali guide (Veronelli,
Espresso, Luca Maroni). Si potrà accedere
a vini toscani o piemontesi
dalle quotazioni ormai proibitive,
come il Sassicaia della Tenuta di San
Guido, l’Ornellaia superpremiato
dalle guide americane, i prestigiosi
Langhe di Angelo Gaja. Si potranno
scoprire vini rari,come il PassitoTerminum
della Cantina di Termeno o
come il Faro Palari siciliano. O anche
come il Pigato “U Baccan” 2006 di
Bruna, produttore ligure di Ranzo
(Imperia), che da alcuni anni con
questa selezione, di cui vengono prodotte poche migliaia di bottiglie,
conquista
l’alloro dei “tre bicchieri”.
Anche quest’anno, quindi, Riccardo
Bruna e la figlia Francesca saranno
presenti sulla rampa del Lingotto per
far degustare ai visitatori il loro gioiello
di cantina,ma questa volta non
saranno soli. Questa volta accanto al
Pigato di Bruna spicca un altro ligure
di eccellenza, il Vermentino 2007 di
Maria Donata Bianchi, opera di un viticoltore
coraggioso e tenace, Emanuele
Trevia, che centra il bersaglio
con un vino “elegante e di intensa
espressione che corona un decennio
di impegno costante e determinato”.
Anche se le guide sono sovente
avare e lente nel cogliere i progressi
di aziende e territori (basterebbe un
esempio: questa estate il miglior
bianco assaggiato in Sardegna è stato
il Vermentino Superiore Karagnanj
di Antonio Tondini, un produttore
ancora poco conosciuto e forse per
questo i critici delle guide non se ne
sono accorti), e anche se nei confronti
del vino ligure lo sono state in
modo particolare, il secondo riconoscimento di
eccellenza assegnato alla
Liguria è comunque un passo avanti,
importante, tanto più che è accompagnato
da giudizi lusinghieri nei confronti
di altri produttori, confermati
dal fatto che ben sette etichette
hanno partecipato alla selezione finale
per i “tre bicchieri”. Le citazioni
vanno a Vladimiro Galluzzo, che con
il Pigato della Cascina delle Terre
Rosse conquistò alcuni anni fa i “tre
bicchieri” e che “continua primeggiare
e ancora a stupire con vini di
grande carattere”, al decano dei vini
di Dolceacqua, il quasi ottantenne
Gio Batta Mandino Cane, ai giovani
“da tenere d’occhio” come Massimo
Alessandri, Durin, Bianchi Carenzo,
mentre a Levante “a tenere alto il
prestigio” pensano Bisson (ovvero
Piero Lugano), Buranco (con la
nuova gestione di Luigi Grillo),Santa
Caterina, Walter De Batté e Heydi
Bonanini.

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