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Il Secolo Xix

Illy, l’uomo che piaceva
ai Ds: “ora preferisco
fare vino, non politica” ... Meglio
il vino o la politica? “Adesso preferisco pensare al vino e alle altre attività
del nostro gruppo. Spazio per la
politica? Direi di no. Nel 1993, quando
mi ero candidato a sindaco di Trieste,
pensavo di limitarmi a un solo mandato.
Invece la mia attività di amministratore
pubblico è durata, anziché
quattro, ben 15 anni”.
Riccardo Illy, ex presidente della
regione Friuli, è a Montalcino, con il
fratello Francesco, per “Benvenuto
Brunello”, l’evento che celebra la
nuova annata che entra in commercio,
il 2004, e assegna le stelle all’ultima
vendemmia, il 2008, che debutterà nel 2013 e che ieri
si è aggiudicata
il punteggio di “quattro stelle” (su un
massimo di cinque).
Alla Fortezza di Montalcino l’imprenditore
triestino, neoproprietario
di un’azienda vitivinicola locale, la
Mastrojanni di Castelnuovo
dell’Abate, si muove, completamente
a suo agio, fra i produttori che presentano
le loro etichette, e la schiera di
degustatori e critici che affrontano la
maratona degli assaggi. Ma del tema
politico del momento, il Partito Democratico,
lui, che è stato uno dei sindaci e dei governatori più in vista della
sinistra, preferisce non parlare.
“Di politica non parlo più dalle ultime
elezioni regionali”. Meglio parlare
di vino, invece, anzi del Brunello,
“che per noi vuol dire: il coronamento
di un sogno, che ha le sue radici nella
storia della nostra famiglia”.
Illy ricorda la vicenda del nonno,
che nel 1933 avviò da Trieste un commercio
di caffè e cioccolato e creò
anche una piccola azienda agricola in
Istria, che dopo l’ultima guerra fu nazionalizzata
dalle autorità iugoslave,
“ma che ci è rimasta nel cuore”.Interviene
Francesco e racconta di
quando, nel 1982, durante un viaggio
di lavoro capitò a Montalcino e si
portò via qualche bottiglia di Brunello,
“guarda caso, proprio di Mastrojanni”. Nei mesi scorsi l’azienda,
che ha una produzione di 80mila bottiglie,
è stata messa in vendita. “Erano
6-7 anni che pensavamo a un investimento
di questo tipo. Abbiamo fatto
la nostra offerta e abbiamo vinto”.
Le strategie del gruppo? “La Illycaffé
è un’azienda di medie dimensioni che punta all’eccellenza -
spiega
Riccardo - quindi non può crescere
più di tanto. Contiamo,per i prossimi
vent’anni, di far crescere come il caffé
il cioccolato (la Domori) e il te, due
settori in cui siamo entrati recentemente.
E il vino può essere un settore
di ulteriore sviluppo”.

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