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Il Secolo Xix

Brunello 2006: Buonissimo O Eccezionale? … Per gli addetti ai lavori e per gli appassionati è uno degli appuntamenti irrinunciabili del vino italiano. Ma quest’anno “Benvenuto Brunello”, l’evento che presenta le nuove annate che entreranno in commercio, in programma a Montalcino il 18-19 febbraio, promette un ottimo banco d’assaggio e parecchie sorprese. C’è molto interesse, intanto, per l’annata 2006 del Brunello, un millesimo che a suo tempo (subito dopo la vendemmia) aveva ottenuto un rating di 5 stelle, il punteggio massimo assegnato dalla commissione di enologi che ogni anno si pronuncia sull’ultima vendemmia. Il giudizio, a sentire i critici che in anteprima hanno avuto l’opportunità di assaggiare i vini spillati dalle botti, appare largamente confermato, anche se con sfumature differenti. Se per James Suckling, ex corrispondente di “Wine Spectator” ora collaboratore del Gambero Rosso, che ha assaggiato 125 Brunelli, il 2006 “è il nuovo benchmark per questa denominazione e per l’uva Sangiovese”, probabilmente “la più grande vendemmia di Sangiovese degli ultimi anni”, più realisticamente Antonio Boco e Franco Pallini, che hanno già testato l’80% dei Brunelli di prossima uscita, osservano in un editoriale sulla newsletter “I Quaderni di Winenews”, che il “2006 ci sembra un’annata buona, buonissima nelle declinazioni di alcuni produttori, ma non eccezionale”. Secondo i due critici, “si tratta già di un’annata molto godibile e che, pertanto, potrebbe trovare qualche motivo di riflessione rispetto alla prova del tempo… dal momento che il caldo prolungato di settembre non ha giovato completamente al vino, indebolendo in qualche modo il suo potenziale aromatico e acidico”. Molto favorevole all’annata in uscita l’americana Monica Larner di “Wine Enthusiast”, per la quale “c’è una sola cosa che, oltre al 2006, crea più eccitazione fra i produttori ed è il vino del 2007, che è ancora in affinamento in cantina: potrebbe rappresentare la migliore annata che la regione abbia mai prodotto, superiore anche al ‘95, al ‘97 (e il ‘99, n.d.r.?), al 2001, al 2004 e al 2006. I vini del 2007, infatti, mostrano la stessa purezza aromatica e intensità dl 2006, però con la forza e la longevità di quelli del 2004”.
Il banco d’assaggio, ospitato quest’anno nel Chiostro del Museo di Montalcino, vedrà come protagonisti, oltre al 2006 annata, il Brunello 2005 Riserva, il Rosso di Montalcino (vino sempre a base di Sangiovese, molto interessante anche per il rapporto qualità/prezzo), annata 2009, il Moscadello di Montalcino (vino dolce di pregio che, prima del boom del Brunello, era la bandiera del borgo toscano) e la Doc Sant’Antimo (vini bianchi o rossi ottenuti da vitigni diversi).
Numerosi saranno gli eventi collaterali, organizzati dal Consorzio del Brunello di Montalcino (presieduto da Ezio Rivella) e ispirati ai 150 anni dell’Unità d’Italia: un talk show condotto dal critico Daniele Cernilli, ex Gambero Rosso, ora vicino all’Ais (Associazione Italiana Sommelier), e incentrato su “150 anni d’Italia-150 anni di Brunello” (Teatro degli Astrusi, dalle 10,00 alle 13,00 di venerdì 18), e un’anteprima del programma Tv RAI “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli (stesso giorno e stessa sede alle 19,30). Il Sabato al Teatro degli Astrusi, alle 11,00, verranno assegnati i “Lecci d’Oro” a locali e personaggi che hanno promosso il Brunello nel mondo e verranno assegnate le stelle (da una a cinque) alla vendemmia 2010, che entrerà in commercio fra quattro anni. Sulla parete esterna del municipio verrà quindi murata la formella celebrativa con le stelle del 2010, opera del pittore Alessandro Grazi.

(Arretrato del Secolo XIX del giorno 14 febbraio 2011)


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